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Due giorni di sciopero alla “Pelissero carni”
Economia

Due giorni di sciopero alla “Pelissero carni”

Sono cominciati stamattina i due giorni di sciopero proclamati dai sindacati Flai Cgil e Uila Uil allo stabilimento di Baldichieri della “Al.Pi”

Sono cominciati stamattina i due giorni di sciopero proclamati dai sindacati Flai Cgil e Uila Uil allo stabilimento di Baldichieri della “Al.Pi” (meglio conosciuta come Pelissero carni). Agguerriti lavoratori e sindacalisti, che hanno organizzato un presidio davanti all’azienda per protestare contro il cambio di appalto della gestione dei servizi di manodopera che, dal 1° agosto, passerà dalla attuale cooperativa  “Medicea” alla “Officina del lavoro srl”.

“Il fatto grave – commenta Paolo Capra, segretario generale provinciale Flai Cgil – è che questo cambio è stato deciso nel corso dell’assemblea dei soci lo scorso 20 luglio, seguita dalla firma “a sorpresa” di un accordo per il nuovo contratto da applicare ai lavoratori tra la proprietà e un solo sindacato, il Cisal, peraltro decisamente minoritario in azienda. Dopodiché la proprietà ha preparato le lettere di assunzione, rassicurando i lavoratori che non avrebbero avuto peggioramenti a livello contrattuale, senza dirci nulla. Fortunatamente i dipendenti, che giustamente  sono preoccupati, si sono mobilitati e ci hanno contattati, tanto che abbiamo deciso queste giornate di sciopero, che potrebbero continuare”.

La “doccia fredda” per la Cgil è legata anche al fatto che nei mesi scorsi aveva firmato, con la proprietà e la cooperativa che sarà sostituita, un accordo, da applicare a partire dal 1° gennaio 2017, “che avrebbe portato ad un miglioramento contrattuale per i lavoratori. Accordo che – conclude Capra – ora è carta straccia”.

A rispedire le accuse al mittente la proprietà, che parla di “protesta immotivata”. “La cooperativa affidataria dei servizi di manodopera – sottolinea – ha ufficialmente comunicato alla società appaltatrice la disdetta del contratto con effetto al 31 luglio. La società subentrante garantirà la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento delle retribuzioni percepite ad oggi da ogni lavoratore, gli scatti di anzianità maturati applicando un contratto conservativo delle condizioni in essere e la possibilità di liberare risorse nel futuro”.

“Le associazioni sindacali – conclude – sono state invitate al dialogo per offrire chiarimenti in merito all’applicazione del contratto, ma le rappresentanze sindacali di Flai Cgil e di Uila Uil hanno rifiutato di confrontarsi con Cisal”.

Ulteriori approfondimenti e aggiornamenti sul numero in edicola venerdì.

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