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La Fiera del Tartufo punta al raddoppio
Economia

La Fiera del Tartufo punta al raddoppio

I trifulao canellesi sempre di più sentinelle del territorio nel quale la libera cerca deve essere difesa e salvaguardata

I trifulao canellesi sempre di più sentinelle del territorio nel quale la libera cerca deve essere difesa e salvaguardata. Concetti ripetuti con forza domenica nell’incontro annuale di fine stagione dell’Associazione Trifulao Canellesi convocata al ristorante “Grappolo d’oro”. Appuntamento conviviale con gli iscritti, una settantina, per il sodalizio tra i più longevi del Piemonte nato nel 1976. Alla guida è stato confermato Piercarlo Ferrero, titolare del ristorante stellato “San Marco”, che si avvale della collaborazione di Gianni Grea, vicepresidente, e Beppe Parodi, segretario tuttofare.

A tavola si è parlato un po’ di tutto: della stagione particolarmente avara, ma non troppo e a macchia di leopardo, ai problemi fiscali che affliggono il settore sino al reimpianto delle piante tartufigene. Temi toccati dal presidente Ferrero nel suo intervento che ha fatto il bilancio dell’anno appena trascorso e gettato le basi per il futuro. «Siamo la tutela e la salvaguardia del mostro territorio Patrimonio dell’Unesco – ha detto raccogliendo un caldo applauso – Nel 2016 abbiamo portato a termine il recupero di alcune aree vocate per il tartufo abbandonate e il rinnovamento delle piante tartufigene, la pulizia dei boschi». Interventi resi possibili grazie al lavoro in regime di volontariato di molti soci che hanno messo a dimora un centinaio di alberi micorizzati «acquistati – ha ribadito il presidente – con l’autofinanziamento e grazie all’aiuto della Fondazione Cassa Risparmio di Asti, del Comune e della Banca d’Alba».

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Giovanni Vassallo

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