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Economia

«La salute e l'assistenza
non sono sprechi di soldi»

Presidi permanenti e camper itinerante con Cgil, Cisl e Uil per spiegare alla cittadinanza quali servizi sono in forte crisi sul territorio piemontese all’indomani della Spending review del Governo. Serena Moriondo, segretario generale Fp Cgil: «No a tagli lineari sul welfare». A rischio dal 2014 i dipendenti Cri

«La salute, l’assistenza e i servizi non devono essere considerati sprechi. Difendiamoli tutti insieme». E’ l’invito promosso dalle categorie Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil che, ieri (lunedì), hanno presentato le iniziative messe in campo per spiegare alla cittadinanza quali servizi sono in forte crisi sul territorio piemontese all’indomani della Spending review del Governo.

In primo luogo, l’organizzazione di un presidio permanente – ogni mattina dalle 9 alle 12 davanti all’ingresso dell’ospedale “Cardinal Massaia” – luogo scelto anche per la presentazione di ieri.
«I cittadini – hanno spiegato Serena Moriondo, segretario generale Fp Cgil – devono essere informati sui tagli che interesseranno il sistema sanitario. Noi riteniamo che sia giusto ridurre gli sprechi, ma non effettuare tagli lineari sul settore mettendo in seria difficoltà il welfare». I sindacati hanno messo in luce il fatto che l’azione messa in campo del Governo causa, in sostanza, una riduzione dei servizi ai cittadini, con ticket in aumento e lunghe liste d’attesa.

Moriondo ha quindi ricordato che «ad essere colpito non è solo il settore pubblico, ma anche quello privato in convenzione col pubblico. Basti pensare che i settori gestiti in appalto maggiormente colpiti dal decreto sulla Spending review sono le pulizie, la ristorazione collettiva, la vigilanza e i servizi terziarizzati». «Secondo noi, quindi – ha concluso – lo Stato dovrebbe reperire risorse, invece che dal welfare, dalla lotta all’evasione e tramite l’introduzione di una patrimoniale».

Secondo le stime dei sindacati, il finanziamento del fondo sanitario nazionale sarà ridotto di 8 miliardi. Ciò significa che il Piemonte dovrà fare a meno di 230 milioni di euro nel 2013 e di 410 milioni nel 2014. Il blocco per le spese sul personale sanitario è prolungato fino al 2015, e quello assente per malattia e maternità non verrà sostituito. «E’ importante ricordare – ha aggiunto Maria Scolletta (Cisl Fp) – che il personale attualmente in servizio all’ospedale è in dificoltà: il piano di rientro imposto dalla Regione e il conseguente blocco del turnover e dei contratti rendono sempre più difficili le condizioni di lavoro degli operatori sanitari che ogni giorno svolgono il proprio lavoro per garantire ai cittadini un’assistenza adeguata».

Nell’occasione è stata anche citata la situazione della Croce Rossa. «In base al decreto di riordino del Governo – ha spiegato Barbara Tinello (Fp Cgil) – dal gennaio 2014 saranno lasciati a casa tutti i dipedenti a tempo determinato e i precari (4mila in Italia, 250 in Piemonte, 20 nell’Astigiano). Già dal prossimo giugno, quindi, dovranno essere ridefiniti i nuovi organici ridotti». Delusione e tristezza, a questo proposito, è stata espressa da Antonella Lofaro, delegato Cgil per la Cri astigiana. «Noi precari – ha affermato – lavoriamo da tanti anni con ruoli di rilievo, tra cui la guida dei mezzi di primo soccorso, e avremmo avuto diritto ad essere stabilizzati. Invece, nonostante il nostro impegno, che comprende anche ore di volontariato nel tempo libero, abbiamo ricevuto questa bella notizia».

Oltre ai presidi permanenti, l’iniziativa prevede anche il camper itinerante. Queste le tappe a novembre: il 6 a Montechiaro, l’8 a Moncalvo, il 9 a Refrancore, il 13 a Montegrosso, il 15 a Cocconato, il 22 a Castagnole Lanze, il 23 a Nizza Monferrato, il 27 a Canelli, il 29 a Vilanova.

Elisa Ferrando

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