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Le caprette langarole che producono reddito
Economia

Le caprette langarole che producono reddito

A Roccaverano si è infatti tenuta la 14°Mostra caprina dedicata alla razza autoctona, organizzata dal Comune e dalla Pro Loco con vendita e degustazioni di prodotti tipici e alla quale hanno partecipato otto fieri allevatori della zona

La Langa Astigiana ha tentato di dimenticare i problemi legati alla siccità regalandosi una giornata di festa. A Roccaverano si è infatti tenuta la 14°Mostra caprina dedicata alla razza autoctona, organizzata dal Comune e dalla Pro Loco con vendita e degustazioni di prodotti tipici e alla quale hanno partecipato otto fieri allevatori della zona. Presenti, 150 capi di razza “Roccaveranese” e “Camosciati” dal pedigree indiscutibile. «Siamo fieri della nostra manifestazione, vetrina importante di una delle nostre attività economiche di punta, che produce la famosa Robiola DOP– ha dichiarato il sindaco Fabio Vergellato – Negli anni gli allevatori sono riusciti a migliorare il patrimonio genetico, attraverso una rigida opera di selezione che ha permesso di ottenere animali sani, robusti e efficienti sotto un profilo produttivo».

Un’attività che dà reddito

Un’osservazione condivisa anche da Franco Serra Presidente dell’A.P.A., l’Associazione Provinciale Allevatori di Asti, il quale ha aggiunto: «in questa mostra abbiamo potuto scoprire una realtà economica importante. Nella nostra provincia contiamo 2.600 capi divisi in 75 allevamenti. Famiglie che riescono a ricavare un reddito anche con “solo” 80 capre. Questo perché parliamo di un animale che si adatta facilmente, il cui mantenimento costa poco. Ai giovani consiglio questo tipo di allevamento se consideriamo che una robiola viene venduta a circa 20 euro al kg mentre il latte a 1,20 euro al litro». Per questa ragione a Roccaverano molte famiglie ( quasi il 60%) ricorrono a questo tipo di allevamento, sia a tempo pieno che come attività complementare alla propria con una ventina di capi.La Mostra Caprina di Roccaverano rischia però di saltare, a causa dell’elevato costo dei controlli sanitari a cui gli animali devono sottoporsi per poter partecipare. «Sarebbe un peccato, è un bel momento di incontro e confronto per gli allevatori» spiega il sindaco. La mostra dedicata alle caprette chiude gli appuntamenti fieristici estivi dedicati alla zootecnia nell’attesa del calendario autunnale con le fiere bovine di Nizza Monferrato, Moncalvo, Carrù e Montechiaro d’Asti.

Confermate le fiere bovine autunnali

Quest’anno molte fiere bovine sono state sospese per il potenziale pericolo del diffondersi di un’epidemia di “blue tongue”, la malattia della lingua blu. Come si ricorderà, sono state rimandate le fiere tradizionali di Calamandrana, Incisa e Montiglio. Le fiere autunnali, per il momento, sono confermate ma sussisterà l’obbligo di vaccinare i propri animali.

Lucia Pignari

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