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Economia

“Mense scolastiche, Asti punti sul km zero”

Il presidente provinciale di Coldiretti, Marco Reggio, interviene riguardo all’ultimo posto registrato dalla città nell’indagine di Foodinsider

Le potenzialità

«Ci sono tutte le potenzialità per far risalire Asti dal tristissimo ultimo posto ottenuto».
Così Marco Reggio, presidente provinciale Coldiretti, commenta la notizia che la nostra città è risultata ultima – su 51 capoluoghi di provincia italiani posti sotto osservazione – al Terzo rating dei menu scolastici che hanno riguardato i pasti invernali delle elementari. Una indagine promossa da Foodinsider, osservatorio non istituzionale sulle mense scolastiche nato nel 2015, basata sul Menu a punti già utilizzato dall’Asl2 di Milano sin dal 2010.
Tanto per fare qualche esempio, tra le città più virtuose secondo il Rating c’è Cremona (prima classificata), che si distingue per avere il menu il più equilibrato. Quello di Trento (seconda classificata) è stato valutato il più sostenibile, con una buona dose di prodotti biologici e a filiera corta e ricette radicate nella tradizione gastronomica del territorio. Il menu di Bolzano (terza classificata) ha vinto il premio trasparenza per essere l’unico a dare il maggior numero d’informazioni sulla qualità degli alimenti che mangiano i bambini.

Le proposte

«Risalire la china sarà dura – continua Reggio – e il Comune di Asti (che stabilisce i menu, poi validati dall’Asl, ndr) dovrà analizzare attentamente la situazione e prendere le opportune contromisure».
Fra i parametri principali da tenere in considerazione ci sono, secondo l’associazione, il chilometro zero, la certificazione dei prodotti primari, la rintracciabilità dei cibi e la diversificazione della dieta.
«Sono tutti parametri – sottolinea Reggio – facilmente raggiungibili se si inseriscono le produzioni locali nel menu. Parliamo di temi molto cari a Coldiretti e caratterizzati da una storia legata al nostro territorio. Non bisogna dimenticare, infatti, la grande disponibilità, offerta dai nostri agricoltori, di prodotti Dop, Igp e Pat; la forte adesione alla petizione “Stop cibo falso”; le prime lotte “No Ogm” partite dall’Astigiano e propagatesi in tutta l’Europa; l’attenzione verso la sicurezza alimentare e il primo marchio “Km 0” registrato da Coldiretti proprio in Piemonte».

I precedenti

Reggio ricorda poi l’importante esperienza della mensa dell’ospedale di Asti, per anni portato ad esempio in tutta Italia, proprio grazie al Consorzio di produttori dell’Astigiano “Terre di Qualità”, peraltro presieduto proprio da Reggio. «E’ un’esperienza emblematica – sottolinea – di come le leggi talvolta non aiutino l’affermazione di principi a tutela della salute dei consumatori. Con l’Asl astigiana, dal 2009 al 2013, le nostre aziende agricole hanno fornito carne, latticini, frutta e verdura per la mensa dell’ospedale. Ma poi la revisione della spesa pubblica, introdotta dall’allora Governo Monti, con la cosiddetta spending review e con la centrale di acquisti per la pubblica amministrazione “Consip”, ha escluso, in pratica, i produttori locali dai bandi di fornitura per privilegiare i grandi appalti su scala nazionale. Dopo enormi sforzi e grandi battaglie, ci sono voluti quattro anni per vedere ritornare, seppure solo in parte, alcune referenze dei produttori locali alla mensa dell’ospedale cittadino».
Nel frattempo, tuttavia, l’associazione ha continuato a proporre prodotti a chilometro zero col marchio Campagna Amica.
«Siamo in territorio Unesco – conclude – e abbiamo in mano intere filiere: non solo quella del vino, ma anche quella del formaggio Roccaverano e della Toma, quella della trasformazione degli ortaggi con le eccellenze del cardo Gobbo, dei sedani, degli asparagi e del peperone, quelle delle nocciole, dei salumi e della carne con uno dei primi territori a riproporre lo stato semibrado».

Il nuovo bando

Coldiretti e i suoi produttori aspettano dunque il nuovo bando per la refezione scolastica, che sarà pubblicato dal Comune tra circa un mese e che, come ricorda l’assessore comunale all’Istruzione Loretta Bologna, è stato redatto tenendo conto delle segnalazioni di genitori e commissari mensa raccolte in passato. Bando che vedrà «tra i “paletti” inseriti per migliorare la qualità del servizio, quello di prediligere la filiera corta per la provenienza degli alimenti e di prestare particolare attenzione al biologico».

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