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Ad Asti le imprese straniere sono il 9%
Economia

Ad Asti le imprese straniere sono il 9%

In provincia di Asti le imprese guidate da stranieri sono il 9,1% del totale, in linea con la media piemontese, pari al 9,2%. Emerge dall'approfondimento redatto da Unioncamere Piemonte sui dati

In provincia di Asti le imprese guidate da stranieri sono il 9,1% del totale, in linea con la media piemontese, pari al 9,2%. Emerge dall'approfondimento redatto da Unioncamere Piemonte sui dati di natalità e mortalità delle imprese a livello regionale nel 2015. Il primo dato evidenziato è che, delle circa 443mila aziende aventi sede in Piemonte alla fine dell'anno scorso, le imprese straniere ammontano a 40.716, quasi 3.700 in più rispetto allo stesso periodo del 2012.
Nonostante il perdurare della crisi economica, infatti, la componente straniera del tessuto imprenditoriale regionale ha mostrato una vivacità superiore a quella delle imprese piemontesi in generale, grazie ad un numero di iscrizioni superiori alle cessazioni. Infatti, mentre per quanto riguarda il totale delle imprese piemontesi la dinamica è sempre stata negativa (sebbene in graduale attenuazione negli ultimi due anni), la performance delle imprese straniere ha sempre mostrato il segno più, reggiungendo nel 2015 un tasso di crescita del 4,4%.

A livello settoriale il primo comparto per presenza di imprese straniere risulta quello delle costruzioni (13.319 imprese). Il settore edile, che complessivamente ha patito più degli altri comparti la crisi degli ultimi anni, ha evidenziato, per la componente straniera, una sostanziale stabilità, registrando un tasso di crescita dello 0,3%. Tra i principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo anche il commercio, che ha manifestato nel 2015 una dinamica positiva (+ 4,1%); il turismo, cresciuto dell'8,5%; e le attività manifatturiere (+ 8,1%).

Per quanto riguarda, poi, l'incidenza che le imprese straniere hanno sul totale delle aziende registrate in ciascuna provincia, Asti è al 9,1% (sostanzialmente in linea con la media regionale, pari a 9,2%), a metà della classifica che vede al primo posto Torino (10,6%), seguita da Novara (10,5%), Vercelli (9,2%), Alessandria (9%), Verbano Cusio Ossola (7,1%), Cuneo e Biella (entrambe al 5,7%). In termini di evoluzione rispetto all'anno precedente, i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo (+ 5,6%), Alessandria (+ 5,3%) e Torino (+ 4,5%). Analizzando invece le singole componenti del tasso di crescita, si segnala come il risultato della provincia di Cuneo sia scaturito dalla vivacità più intensa, sia sul fronte della natalità sia della mortalità.

Ultima annotazione riguardo agli imprenditori. A fine 2015 il numero degli titolari stranieri di aziende in Piemonte ha raggiunto quota 56.291, pari all'8% del totale. Nonostante un'incidenza in costante aumento negli ultimi 15 anni (nel 2000 gli imprenditori stranieri rappresentavano il 2,7% del totale), l'imprenditoria straniera riveste in Piemonte un ruolo inferiore rispetto ad altre regioni quali, ad esempio, Friulia Venezia Giulia, Lazio e Toscana, dove il peso rivestito dagli imprenditori nati in un Paese straniero è superiore ai 10 punti percentuale.

La nazionalità maggiormente rappresentata è quella rumena (19,1% del totale di imprenditori stranieri), seguiti da quella marocchina (16,8% – 9.463 imprenditori), albanese (8,6% – 4.837) e cinese (7,1% – 3.998). E' necessario scorrere la graduatoria fino alla quinta e alla sesta posizione per scorgere due nazionalità comunitarie, vale a dire quella francese e tedesca, che raggruppano rispettivamente 2.555 e 1.763 imprenditori.

e.f.

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