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Il cardo “gobbo” è re dell’autunno astigiano
Cultura e Spettacoli

Il cardo “gobbo” è re dell’autunno astigiano

Questo fine settimana il paese della Valle Belbo si veste a festa per una tre giorni dedicata al cardo. La festa è iniziata ieri, venerdì

Insieme alla Barbera e al Moscato è uno dei prodotti che meglio rappresenta le terre astigiane sulle sponde del Belbo ed è un elemento imprescindibile delle ricette culinarie piemontesi autunnali. Stiamo parlando del cardo e per la precisione del “cardo gobbo di Nizza Monferrato” presidio Slow Food, che questo fine settimana sarà celebrato in una tre giorni a lui dedicata a Incisa Scapaccino, dove è prevista la 44°Sagra del Cardo Gobbo, del Barbera e della Friciula. Secondo il disciplinare il vero Cardo gobbo di Nizza Monferrato è esclusivamente quello della varietà denominata “Spadone” per la forma della foglia e del fusto.

Sebbene i territori che possono fregiarsi del bollino comprendono un’area piuttosto vasta che da Calamandrana passano da Nizza per arrivare al di là del Belbo verso Alessandria, in realtà i comuni in cui si concentra la produzione del “gobbo” sono tre: Incisa, Cortiglione e Castelnuovo Belbo. Un triangolo “magico” all’interno del quale il cardo viene coltivato con amore, pazienza e sapiente esperienza perché, ci spiegano gli agricoltori, «questo è un ortaggio che non viene “su da solo”». La coltivazione del cardo, e specialmente del “gobbo”, è lunga e laboriosa.

A maggio si procede con la semina e a settembre, quando i cardi sono già alti fino alla cinta del cardarolo e rigogliosi, vengono piegati e ricoperti di terra, lasciando le punte delle foglie alla luce. É nel tentativo di cercare la luce che la pianta si curva verso l’alto, assumendo la caratteristica forma gobba. Inoltre, è sottoterra che avviene lo “sbiancamento” e il fusto perde il suo carattere amarognolo e diventa meno fibroso. Per questa ragione la tradizione culinaria del sud astigiano lo serve volentieri crudo, in accompagnamento alla “bagna cauda”. Discorso diverso per la qualità del “Bianco avorio”, che invece viene coltivato un po’ in tutta la provincia, non è presidio Slow Food, e per la sua tecnica di coltivazione che non prevede l’interramento, mantiene un sapore più amaro e una consistenza fibrosa adatta quindi alla preparazione di piatti cotti.

Nell’Astigiano secondo le informazioni delle associazioni di categoria come CIA e Coldiretti sono 16 le aziende che si dedicano alla produzione del cardo gobbo e con introiti «interessanti». Al mercato i cardi gobbi si vendono a quasi 5 euro al chilo, è considerato un prodotto pregiato ed è richiesto anche fuori provincia: nel Torinese, Milanese e in Liguria. Motivo per il quale, in molti negli ultimi anni hanno deciso di cimentarsi in questo tipo di coltivazione. «Non è una coltura adatta ai “novellini” – chiosa Mario Porta, che oltre ad essere Direttore della CIA di Asti è anche incisiano doc e diretto conoscitore della materia – Quella del cardo è una coltura faticosa e impegnativa. E’ necessario avere una buona padronanza della tecnica di sotterramento, legatura e pulitura per avere un buon prodotto da piazzare sul mercato».

Gli fa eco Giorgio Nervi di Coldiretti Asti che conferma: «Il guadagno che si ricava dal cardo gobbo è quasi equiparabile ad un ettaro di Moscato. Per questo in molti sono stati attirati ma è meglio non improvvisarsi».

La Sagra di Incisa

Questo fine settimana il paese della Valle Belbo si veste a festa per una tre giorni dedicata al cardo. La festa è iniziata ieri, venerdì. Sabato alle 17 nel teatro comunale è in programma il laboratorio del gusto “Parluma e tastuma” con bagna cauda, Cardo Gobbo di Nizza Monferrato e Barbera a cura della Condotta Slow Food “Tullio Mussa”.

Alle 20 serata enogastronomica con antipasti, polenta con: cinghiale, gorgonzola e salsiccia, agnolotti al ragù, dolce e caffè. Musica di Gianluca Gai e Carla Rota. Domenica in Piazza Ferraro alle 10 “Apertura della stagione del Gobbo” con l’estrazione in campo del primo Cardo, con la partecipazione di Piero Sardo Presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Filippo Mobrici Presidente Consorzio Barbera d’Asti e del Monferrato. Durante tutta la giornata ci sarà il mercato di prodotti enogastronomici, voli panoramici in elicottero e visite guidate a Borgo Villa a cura del Gruppo Storico Incisa 1514. Alle 12.30 Pranzo con Menù a base di Cardo. Menù fisso a 22 euro.  Alle 16 distribuzione del Bagna cauda e della tradizionale Friciula di Incisa.

Prenotazioni ai numeri 349/1003007 oppure 0141/74040.

Lucia Pignari

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