La mostra
Ultimi giorni, a Palazzo Mazzetti (corso Alfieri 357, Asti), per visitare la mostra “Nella città d’Asti in Piemonte”, che chiuderà domenica 25 febbraio. L’esposizione comprende opere relative ad un arco cronologico che si estende dal 1615 (assedio di Asti) al 1797 (Repubblica Astese). Indagando questo periodo attraverso i documenti e le opere d’arte, i curatori hanno delineato un’immagine di Asti particolarmente vivace, abile a cogliere e a rielaborare i modelli figurativi provenienti dalla corte torinese e da altri ambiti geografici.
Le opere
Le opere, restaurate grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sono numerose e su vari supporti, dai dipinti alle sculture lignee, dagli argenti ai paramenti sacri. Tra i dipinti presenti, si ricordano un ciclo di tele (concesse in prestito dal Museo Del Greco di Toledo) attribuite alla bottega del celebre pittore Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, il Ritratto di Ghiron Francesco Villa dalla Pinacoteca Nazionale di Ferrara, due tele di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, una della figlia Orsola Maddalena e le vedute di Giuseppe Pietro Bagetti. Da citare anche le sezioni dedicate alla scultura, con le opere della bottega delle famiglie Enaten e Bonzanigo, e le armature ricevute in prestito dall’Armeria Reale di Torino.
Visita guidata
Sabato 24 febbraio alle 17 si terrà una visita guidata alla mostra (su prenotazione, compresa nel prezzo del biglietto di ingresso).
La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 17.30). Costo dei biglietti: intero 5 euro, ridotto 3 euro (gruppi, minori di 18 e maggiori di 65 anni, scuole, titolari di apposite convenzioni). Gratuito minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti per classe, disabili con accompagnatore, guide turistiche, giornalisti con tesserino. Libero accesso per i possessori di Abbonamento Torino Musei, Torino + Piemonte Card e Torino + Piemonte Card Junior.
Il biglietto consente anche l’accesso alla collezione permanente del museo e alla mostra “Aleppo. Come è stata uccisa una città”, ideata da Domenico Quirico.
Per informazioni: 0141/530403.
e. f.