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Le belle imprese degli astigiani, pensando alle paralimpiadi
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Le belle imprese degli astigiani, pensando alle paralimpiadi

Domenica di Palio, con una finale bella come non capitava da tempo, malgrado il suono davvero fuori luogo del tecno mortaretto

Domenica di Palio, con una finale bella come non capitava da tempo, malgrado il suono davvero fuori luogo del tecno mortaretto. Un’inezia però, se si pensa a quel che sta capìtando nell’antidoping dove si scopre che, ci scuserà il bardo, c’è del marcio in Danimarca e dintorni e non solo in Russia. Ma c’è anche del buono come hanno dimostrato le Paralimpiadi dove i nostri azzurri hanno dato a tutti una bella lezione etico-sociale dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che un altro sport è possibile.

Concetto che si può sviluppare anche dalle nostre parti come dimostrano i Veterani sportivi di Novara che stanno tentando di introdurre, per i meno giovani, un innovativo quanto divertente “calcio camminato”. A proposito di calcio, finalmente un fine settimana confortante per i colori astigiani in genere e non è cosa da poco, e per fortuna le buone notizie non finiscono qui perché abbiamo un titolo tricolore enduro di Christian Natta del Moto Club Alfieri, la vittoria di Jacopo Araldo al Rally Team 971, l’impresa della Vittorio Alfieri, terza agli italiani allievi di Decathlon, le belle prove dei giovanissimi dell’Hammer’s San Damiano al Mennea Day di Pinerolo e quelle degli arcieri astigiani Bajno, Vassarotti e Pisan a Venaria.

E poi la felice avventura nel nord Europa dei cursori sempreverdi Ambasciatori di Asti ed il promettente avvio agonistico stagionale del Monferrato Rugby. Mentre nella pallapugno il Bubbio continua a sperare nella promozione e la Castagnolese nel titolo italiano, come non essere soddisfatti ed anche un pochino malinconici per la rilevante quota astigiana presente nella conquista dello scudetto della massima serie del tamburello da parte del Castellaro, allenato da Stefania Mogliotti e con Giorgio Cavagna e l’astese adottivo Manuel Beltrami tra i ranghi.

Dalle luci alle ombre con il Cinaglio che probabilmente non ce la farà a salire nella massima serie e la notizia, per la serie del nuovo che avanza, dell’ennesima cavalcata del presidente federale uscente per la riconferma alla carica che detiene da “soli” 36 anni. Nella settimana della scomparsa di un grande come il presidente Ciampi che, alla proposta di una conferma, aveva risposto di non voler istituire in Italia una “monarchia costituzionale”, pare clamorosa quanto emblematica la decisione dell’inamovibile “bostik”. Non si è grandi persone o piccoli bottegai per nulla.

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