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Palio di Asti: mezzosangue o purosangue?
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Palio di Asti: mezzosangue o purosangue?

Tutti gli addetti ai lavori che vi gravitano intorno aspettano con ansia che arrivi una risposta definitiva in merito

Purosangue o mezzosangue? Il mondo del Palio astigiano (non solo quello) e tutti gli addetti ai lavori che vi gravitano intorno aspettano con ansia che arrivi una risposta definitiva in merito. Ci si attendeva potessero emergere novità dall’ultimo Consiglio del Palio, tenutosi il 21 dicembre, ma l’argomento non è stato toccato. Risposte chiare a questo punto diventano indispensabili per poter programmare al meglio l’evento del prossimo settembre, poiché i Comitati e le varie commissioni corsa che operano all’interno dei medesimi necessitano di risposte certe e in tempi brevi.

Un Palio va preparato per tempo e con cura, non improvvisato.

Fino ad oggi ad Asti hanno corso i “puri” e per il futuro della nostra manifestazione è fondamentale (opinione di chi scrive) andare avanti sulla strada finora percorsa. Fuor di dubbio però che sono tempi duri per i Palii d’Italia che utilizzano cavalli purosangue: le severe restrizioni successive all’ordinanza Martini del 2011 hanno già lasciato il segno ed il primo Palio del 2017, in programma a Buti domenica 22 gennaio (del quale trattiamo in questa stessa pagina) ha dovuto adeguarsi: per il primo anno nella storia della manifestazione pisana a correre saranno i mezzosangue.

A Legnano, evento previsto per fine maggio, si sta operando alacremente per adeguare la struttura alle richieste contenute nel modificato articolo 2, comma 3, dell’ordinanza, che recita: “L’impiego di cavalli di razza purosangue inglese è consentito esclusivamente nei percorsi aventi caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti ufficialmente autorizzati dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali per le corse di galoppo. A tal fine, l’ente o comitato organizzatore predispone una relazione tecnica sui predetti percorsi la cui idoneità deve essere attestata nel verbale della Commissione comunale o provinciale per la vigilanza e dal tecnico di cui all’art. 1, comma 3…”.

Il Comitato organizzatore del Palio leggnanese ha già provveduto a sostituire gli steccati in legno con quelli prefabbricati in materiale plastico. Per intenderci gli stessi da tempo usati ad Asti.

E il nostro Palio? Al fine di non rivivere la “massacrante” settimana vissuta alla vigilia della corsa 2016 e far sentire la propria voce in Ministero, il Sindaco Fabrizio Brignolo ed il dottor Fulvio Brusa, responsabile della commissione veterinaria, hanno avuto nel mese di dicembre un incontro con i massimi esponenti del Ministero della Salute.

In proposito, queste le parole del Sindaco:

«Abbiamo argomentato e discusso proprio in merito alle restrizioni del modificato articolo 2 dell’ordinanza Martini, spiegando come la tipologia di cavallo mezzosangue non sia per forza più sicura, su determinati circuiti, rispetto al soggetto di pura razza inglese. Anzi, per tutta una serie di motivi legati all’elasticita strutturale dell’animale, alla forza fisica e ai tempi di reazione dello stesso, è decisamente preferibile disporre su un circuito come quello di Piazza Alfieri di cavalli purosangue. Inoltre – prosegue Brignolo – con Brusa abbiamo sottolineato l’importanza della creazione di un albo di cavalli di Palio, alfine di garantire la massima trasparenza relativamente all’impiego degli stessi durante l’annata. Una tracciabilità da ritenersi indispensabile.»

Quali a suo giudizio i riscontri che si possono trarre dall’incontro avvenuto a Roma?

«A mio modo di vedere positivi ed importante in proposito è stato portare ad esempio lo svolgimento del Palio 2016, durante il quale non si è verificato alcun tipo di incidente agli animali nè ci sono state cadute che hanno portato danni fisici ai fantini.»

Quale sarà il prossimo passo da parte dell’Amministrazione?

«Il dottor Brusa sta preparando una accurata relazione tecnica che conterrà l’opinione in materia di suoi esperti colleghi. La faremo avere in Ministero e l’auspicio è che da essa possano arrivare notizie positive riguardo la prosecuzione dell’utilizzo in Piazza Alfieri di soggetti purosangue.»

Moderato ottimismo pertanto traspare dalle parole del Sindaco Brignolo. Mancano però le certezze ed il tempo stringe. sarà importante valutare quelli che saranno gli sviluppi della situazione di Legnano, la più vicina in ordine temporale. La buttiamo lì: non sarebbe stato male se i quattro Palii d’Italia dove fino ad oggi sono stati impiegati cavalli purosangue (Buti, Legnano, Piancastagnaio ed Asti) avessero stretto tra di loro un accordo, una sorta di coalizione, per poter esporre con maggior forza le loro idee e difendere il proprio patrimonio paliesco.

Come dice il proverbio “l’unione fa la forza”: certamente negli ambienti ministeriali sarebbero stati più ascoltati. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte: non è accaduto e quindi ognun per sé, sperando che le argomentazioni astigiane forniscano i risultati che tutti auspichiamo.

Massimo Elia

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