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Proficua “tre giorni” quale base di rilancio del Palio
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Proficua “tre giorni” quale base di rilancio del Palio

Si è rivelata quanto mai interessante e proficua la “tre giorni” paliesca tenutasi da venerdì a domenica scorsi all’Hotel Palio e organizzata dal gruppo “Oltre la Mossa”, nato su facebook per volontà di Maurizio Rasero. Obiettivo dell’iniziativa quello di gettare basi e proposte sulle quali discutere e lavorare nei mesi successivi al Palio, così da riuscire a sviluppare nel corso di  dibattiti e confronti una serie di interventi (ovviamente migliorativi) dell’evento settembrino.

Sono stati compiuti i primi fondamentali passi per scrivere le pagine di un libro bianco che, nell’intenzione di Rasero e di alcuni suoi collaboratori (fin da subito pronti ad appoggiarlo), dovrebbe includere preziose indicazioni per contribuire ad una  “rinascita” della grande Festa di settembre. Ben quarantacinque i relatori che si sono succeduti da venerdì a domenica, fornen do proposte, suggerimenti e critiche costruttive sull’argomento. Per ragioni di spazio ne estrapoliamo (in sintesi) alcune, con la doverosa premessa che le stesse non sono da intendersi più importanti delle altre poichè non c’è stato intervento dal quale non siano maturati spunti da approfondire e vagliare con attenzione. Migliore, Atl: «A maggio abbiamo un’offerta di intrattenimento piuttosto debole, pertanto io sarei per anticipare il Palio in questo mese.

A settembre dovremmo dedicarci esclusivamente alle iniziative legate al vino. Riguardo alle tribune del Palio, suggerirei un appalto triennale per le stesse, così da poter essere on-line con la vendita biglietti già nei primi mesi dell’anno.»

Zappa, ex Rettore di San Secondo: «Necessario incrementare il coinvolgimento degli astigiani, spostare la data in un periodo meglio spendibile dal punto di vista turistico e cambiare la sede della corsa, poichè in Piazza Alfieri la visibilità della pista è parziale.»

Beccuti e Golzio (Asp), hanno illustrato l’esperienza maturata attraverso il concreto intervento sviluppato in appoggio ad AstiMusica: «Una società che si occupa di servizi pubblici locali per quale motivo non dovrebbe intervenire a sostenere una manifestazione che si svolge “in loco”?

Goria, presidente Camera di Commercio: «Il Palio deve diventare un fatto economico. E’ fondamentale la comunicazione in modo congiunto dei principali eventi di settembre: Palio, Douja e Sagre.»

Tripaldi, esperto strategie marketing: «Palio di Asti manca d’identità e patisce un po’ troppo il confronto con quello di Siena. Servono la creazione di un marchio e di un format vendibile.»

Mogliotti, presidente albergatori e ristoratori, nonché titolare della struttura che ha ospitato l’evento: «Fondamentale partire dai giovani, il nostro non è un Palio povero, ma purtroppo non è granché accattivante.»

Robaldo e Montalcini, organizzatori Collisioni: «E’ la città che deve girare intorno alla manifestazione, non il contrario. Asti purtroppo non esprime al massimo il suo potenziale. Con Collisioni siamo riusciti a portare 110.000 persone in un paese di 700 anime, siamo al top, oltre non possiamo andare. Ci siamo riusciti attraverso la promozione, coinvolgendo il maggio numero possibile di persone.»

Ballesteros, fantino: «Bisognerebbe creare un circuito stabile di corse e poter gareggiare tutto l’anno. inoltre sarebbe bello se un paio di fantini agissero in collaborazione con la commissione tecnica.»

Mulas, fantino: «Manca la passione dei più giovani. Perchè inoltre non prendere in considerazione la possibilità di inserire la rincorsa?»

Tra gli interventi più attesi ed apprezzati quello di Mauro Daneo, we plan, già nella struttura organizzativa delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e dell’Expo di Milano: «Obiettivi da raggiungere: consolidare la partecipazione della cittadinanza, rafforzare l’immagine di Asti e ampliare il bacino dei flussi turistici. Punti di forza del Palio: storia, corteo e cornice architettonica cittadina. Punti di debolezza: visibilità incompleta della partenza e posizione di subordine a Siena. Suggerimenti: aprire le porte dei Comitati e lanciare una sorta di campagna del cittadino. Ognuno deve poter esporre la propria idea.»

Gnetti, direttore biblioteca: «I temi rappresentati in Corteo devono essere comprensibili all’uomo della strada e nel contempo ricevere l’approvazione del più esperto degli storici. Importante istituire un archivio dei temi già svolti che controlli l’utilizzo e la riproposizione degli stessi. Meglio copiare e copiare bene piuttosto che far male.»

Bera, storico: «Il Corteo  è di importanza straordinaria. E’ seguito da un numero di persone dieci volte superiore a quello che assiste alla corsa. E se tra cent’anni per un qualche motivo (sicurezza in primis, poi anche interventi di gruppi non amanti del Palio) la corsa non  dovesse più svolgersi, la Festa di settembre continuerà a vivere proprio grazie al Corteo.

 Brignolo, veterinario: «Dobbiamo rendere visibile ciò che accade nei box, fare capire che quello del Palio è un mondo sano, non inquinato. I rischi per i cavalli nel correre il Palio  ci sono, certo, ma ci sono in ogni attività che si svolge a cavallo.»

Brusa, veterinario: «Sarebbe importante creare un albo dei purosangue da Palio, schedare i cavalli, evidenziare le loro caratteristiche. Fondamentale inoltre cambiare il fondo della pista e passare alla sabbia silicea che tanti riscontri positivi ha ottenuto a  Legnano.»

Infine Vespa, ex Capitano: «La carica di Rettore va ricoperta per un numero limitato di anni. E soprattutto per ricoprirla non sono da considerare sufficienti tre anni di iscrizione a un Comitato.»

Massimo Elia

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