Il professor Giorgio Calabrese, docente universitario, ha intrattenuto i presenti con una dissertazione attenta e approfondita sulle verdure crucifere, di cui il cavolo è l’emblema
La “Cena del Cavolo”, organizzata dal Comitato del Borgo San Marzanotto presieduto da Marisa Cerato, ha battuto quest’anno ogni record. Innanzitutto dal punto di vista numerico: sfiorate le duecento presenze, segnale che l’evento, di anno in anno, continua a crescere e ad interessare un numero sempre maggiore di appassionati di Palio (e non).
Il secondo aspetto da sottolineare è legato alla qualità e alla preparazione dei relatori: un nome molto noto, quello del professor Calabrese, docente universitario, ha intrattenuto i presenti con una dissertazione attenta e approfondita sulle verdure crucifere, di cui il cavolo è l’emblema. Terzo e ultimo, ma non per questo da intendersi inferiore ai due appena elencati, il vincitore del simpatico e goliardico premio: a fare la “cavolata” del 2016, secondo la giuria blu e oro, è stato il cavallo del Borgo Don Bosco, protagonista di uno dei tamponamenti più famosi della storia del Palio.
Il proprietario del purosangue, Andrea Farris, che sarà fantino di San Marzanotto nel 2017, ha ritirato il riconoscimento promettendo che lui di “cavolate”, nel prossimo Palio, non ha intenzione di farne. Anzi!