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La “lingua blu” fa annullare le fiere bovine
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La “lingua blu” fa annullare le fiere bovine

E’ ufficiale: dopo quella di Tigliole, la tradizionale fiera bovina di Calamandrana prevista per lunedì 7 agosto non si farà

E’ ufficiale: dopo quella di Tigliole, la tradizionale fiera bovina di Calamandrana prevista per lunedì 7 agosto non si farà. Così come a Incisa Scapaccino, prevista per per mercoledì 16 agosto, che si svolgerà in forma ridotta e senza la presenza del bestiame bovino. A deciderlo le rispettive amministrazioni comunali dopo che con dispositivo dirigenziale ministeriale del 10 marzo scorso la maggior parte dei comuni della provincia di Asti venivano inseriti in una zona di restrizione per “Blue Tongue” (la malattia della “lingua blu”), ossia quella febbre catarrale degli ovini che si presenta come una malattia infettiva, non contagiosa e trasmessa da insetti vettori, le zanzare, non trasmissibile all’uomo ma estremamente pericolosa per il bestiame bovino e ovi-caprino. «La Asl di Asti non ha vietato le fiere – precisano i veterinari del Dipartimento di Prevenzione Servizio Veterinario Sanità Animale dell’Area A – Abbiamo semplicemente esposto ai sindaci la situazione i quali, a loro volta, hanno deciso in via precauzionale di sospendere per quest’anno le fiere». In provincia di Asti, infatti, al momento non è stato rilevato alcun caso di “Blue Tongue”.

Il focolaio infettivo infatti è stato infatti rinvenuto ad agosto 2016 nel Mantovano. Secondo i protocolli ministeriali, alcune zone dell’Astigiano rientrerebbero nell’area concentrica di “restrizione”, ad un raggio di 150 km dell’area infetta. Così Calamandrana come Incisa mentre la Valle Bormida, per pochi chilometri, sarebbe indenne e non soggetta a limitazioni. Per gli altri comuni resta invece l’obbligo di osservare alcune restrizioni in caso di movimentazione bovina, così come la visita clinica da parte del veterinario ufficiale 24-48 ore prima dello spostamento, prenotifica di 48 ore alla Asl, vaccinazione con relativo richiamo e, di non poco conto, il limite per gli allevatori di non poter trasferire il bestiame non venduto in fiera fuori dall’area di restrizione, una volta che vi è entrato.

«Ci siamo resi conto che permettere lo svolgersi della manifestazione avrebbe comportato rischio di contagio per i nostri allevatori dato che alla nostra fiera partecipano capi provenienti da fuori provincia. E’ comunque stata una decisione sofferta, è un appuntamento caro alla popolazione. Speriamo per il prossimo anno» commenta Fabio Isnardi Sindaco di Calamandrana. Da Incisa gli fa eco il sindaco Matteo Massimelli: «Abbiamo preferito non rischiare. Per fortuna la Fiera di Borgo Madonna contempla tradizionalmente anche tacchini, cavalli e piccoli animali da cortile e per questo viene confermata, anche se in forma ridotta».

Restano quindi in zona “libera” e non soggetta a restrizione i comuni di Bubbio, Calosso, Cantarana, Cassinasco, Castagnole delle Lanze, Cellarengo, Celle Enomondo, Cessole, Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roatto, Roccaverano, San Damiano d’Asti, San Martino Alfieri, San Paolo Solbrito, Serole, Sessame, Valfenera, Vesime, Villafranca e Villanova d’Asti. Per questa ragione è confermata la fiera bovina di Monastero di questa domenica e quella di Valfenera. Intanto, continua il monitoraggio della situazione epidemiologica dei veterinari della Asl di Asti con controlli mensili a campione su 34 allevamenti “sentinella”in cui vengono effettuati 140 prelievi sierologici di altrettanti bovini. Non dovrebbero correre rischi, le fiere invernali di Moncalvo, Nizza Monferrato e Carrù per l’assenza dell’agente vettore, le zanzare. L’ultimo caso di “Blue Tongue” nell’Astigiano risale al 2009 in un allevamento di Villanova.

Lucia Pignari

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