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Pazienti oncologici si aiutano in coppia
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Pazienti oncologici si aiutano in coppia

Il progetto, nato dall’associazione Astro onlus di Asti, è stato realizzato in seno al reparto di Oncologia del Cardinal Massaia diretto dal dottor Testore. Ad elaborarlo, la dottoressa Monia Marchetti, ematologa, sempre in forza all’ospedale di Asti

E’ un progetto unico in Italia nel settore della onco-ematologia e ha preso spunto “dal basso”, dall’osservazione che medici attenti hanno fatto dei loro pazienti anche al di fuori dello schema prettamente clinico. Un progetto così convincente da essersi aggiudicato il bando messo a disposizione dal Gilead come fra i migliori progetti di ricerca scientifica e assistenza al paziente affetto da Hiv, epatiti o patologie oncoematologiche.

A presentarlo è stata l’associazione Astro onlus di Asti, nata in seno al reparto di Oncologia del Cardinal Massaia diretto dal dottor Testore. Ad elaborarlo è stata la dottoressa Monia Marchetti, ematologa, sempre in forza all’ospedale di Asti.

Il cuore del progetto, che si chiama “P-for-p”, ovvero pazienti per i pazienti, è la formazione di “coppie” nelle quali uno è un malato al quale hanno appena diagnosticato una malattia di tipo oncoematologico, l’altro è un ex paziente, affetto dalla stessa malattia dalla quale è guarito o comunque ne è uscito con un buon equilibrio psicofisico.

Una progetto dal basso, anticipavamo, perchè è stata dall’osservazione di due pazienti, uno di 50 e uno di 20 anni, entrambi con la stessa malattia, che la dottoressa Marchetti e il suo staff hanno tratto l’idea. «Queste due persone si sono aiutate a vicenda – spiega la dottoressa Marchetti – e il paziente ormai quasi uscito dalla malattia è stato un supporto straordinario per quello che invece vi si era appena affacciato. Quest’ultimo ha tratto benefici che sono stati “misurati” anche dai colleghi psicologi che lo stavano monitorando».

Di qui l’idea di creare una sorta di lista di ex pazienti disponibili ad affiancare i nuovi pazienti in una condizione “a tu per tu”. Una formula di coppia che si sostiene e si tiene in contatto non solo in ospedale o nelle strutture mediche, ma anche al di fuori, attraverso soprattutto i social media.

La cerimonia di premiazione del bando a Milano, presente la dottoressa Marchetti che ha commentato: «E’ un premio che siamo davvero orgogliosi di ricevere e che ci consentirà di dare via a questa iniziativa fondamentale per i pazienti. Gli altri malati o chi ha assistito una persona possono essere di grande aiuto a chi si trova con una diagnosi di malattia del sangue per affrontare al meglio i passaggi diagnostici e terapeutici».

Daniela Peira

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