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Napolitano: Brusca fine legislatura, nuovo governo con consenso
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Napolitano: Brusca fine legislatura, nuovo governo con consenso

Napolitano: Brusca fine legislatura, nuovo governo con consenso
Non bruciare fiducia recuperata, in gioco paese non solo i voti


Roma, 18 dic. (TMNews)
– La fine della legislatura è stata brusca a causa delle dimissioni di Monti, così toccherà all’attuale Capo dello Stato affidare l’incarico al nuovo governo che però stavolta sarà scelto in base al consenso degli elettori. Giorgio Napolitano aveva preannunciato che il discorso per lo scambio degli auguri sarebbe stato quello in cui fare tutte le sue valutazioni sulle ultime vicende e così è stato. Un lungo e articolato intervento di 26 pagine per il tradizionale scambio di auguri con le alte cariche dello Stato che il Presidente della Repubblica ha aperto esprimendo tutto il suo “rammarico” e la sua preoccupazione per questo voto anticipato.

La conclusione della legislatura è stata “brusca”, ha spiegato il Capo dello Stato, per “l’accelerazione impressa dall’annuncio l’8 dicembre scorso delle dimissioni del presidente del consiglio Mario Monti” che ha “ritenuto di non poter continuare dopo che il Pdl aveva deciso di astenersi in Parlamento”. Eppure Napolitano aveva lanciato ripetuti appelli per una “costruttiva conclusione della legislatura” lanciati in nome della “continuità e della stabilità delle istituzioni”. Ora però con la campagna elettorale, avverte, attenzione a non “bruciare il recupero di fiducia nell’Italia che si è manifestato in Europa, nella comunità internazionale e negli stessi, pur poco trasparenti mercati finanziari”, perchè “in gioco è il paese e il nostro comune futuro, non solo un fascio di voti per questo o quel partito”.

Monti era ovviamente presente alla cerimonia e in molti hanno notato che con Napolitano ha scambiato solo una fugace stretta di mano di circostanza insieme ai tanti altri ospiti del Quirinale. Forse il segnale di quella freddezza tra i due che alcuni hanno visto proprio in occasione delle dimissioni che hanno portato alla “brusca” interruzione della legislatura.

In un passaggio del discorso il Presidente ha poi affrontato il tema della crisi economica invocando uno “slancio di laboriosità e unità” lanciando un appello a imprese e sindacati affinchè superino le loro “dannose divisioni” in nome di un’ indispensabile aumento della competitività e della produttività”. Ha ricordato che il rigore sui conti pubblici non può venir meno anche mentre si lavora per una politica di crescita e di rilancio dell’economia, politica che andrà fatta con l’Europa e in Europa. E su questo punto Napolitano rivolgendosi ai partiti ha fissato alcuni paletti importanti: “Su ciascuna forza politica incomberà il dovere della
proposta e quindi l’onere di provarne la sostenibilità. E la sede della verifica alla quale chi governerà non potrà sottrarsi è quella dell’ormai codificato ‘semestre europeo'”, perciò chiunque vincerà le elezioni e a prescindere dai diversi programmi lettorali deve sapere che “in Europa il cammino è segnato”.

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