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Asti attende i “suoi” 500 mila alpini

«Noi siamo pronti » assicura il presidente Ana di Asti, Adriano Blengio all’incontro con i giornalisti e le autorità cittadine per la presentazione ufficiale dell’Adunata. E in quel “pronti” c’è tutta la fatica organizzativa ma anche la precisione e le logistiche che gli alpini hanno dimostrato di poter mettere in campo ad ogni adunata

L’invito più autorevole a venire all’Adunata degli Alpini ad Asti a metà maggio arriva direttamente da Papa Francesco, la cui foto con l’inconfondibile cappello con la penna nera campeggia sulla copertina della rivista dell’Ana dedicata al prossimo importante evento nella nostra città.
E non poteva essere altrimenti, visto che Papa Bergoglio ha origini di Portacomaro.

«Noi siamo pronti » assicura il presidente Ana di Asti, Adriano Blengio all’incontro con i giornalisti e le autorità cittadine per la presentazione ufficiale dell’Adunata. E in quel “pronti” c’è tutta la fatica organizzativa ma anche la precisione e le logistiche che gli alpini hanno dimostrato di poter mettere in campo ad ogni adunata. Pronti ad accogliere le previste 500 mila persone fra venerdì, sabato e domenica 13-14 e 15 maggio, pronti a dare ospitalità in varie forme a qualche centinaia di migliaia di loro, a mettere in atto le soluzioni logistiche e viabili della città per consentire che tutto avvenga in sicurezza e sia un vero spettacolo per tutti, a garantire un servizio d’ordine che non ha pari.
«Chiedendo scusa a quei “pochi” che vorranno uscire da questa città in quei tre giorni sentendosi di troppo – ha sottolineato Blengio nella sua consueta schiettezza – ma invitandoli anche a rimanere, perchè l’adunata non è confusione come qualcuno pensa, ma un evento che non farà pentire chi vorrà parteciparvi».

Un presidente, Blengio, che non nasconde la commozione per il traguardo di un percorso, o meglio di un “sogno” come l’ha definito lui, partito nel settembre del 2014 ricordando due grandi presidenti che l’hanno preceduto, ormai scomparsi: Stefano Duretto e Oscar Gastaudo, quest’ultimo a capo degli alpini astigiani all’adunata del 1995.
L’accoglienza e l’attesa sono state testimoniate dal sindaco Brignolo che ha ricordato come ancora tante famiglie astigiane si ricordino non solo la grande festa del 1995, ma anche lo straordinario aiuto dato dagli alpini solo sei mesi prima, in occasione della terribile alluvione. «Gli Alpini sono un simbolo: in tempi in cui si parla tanto di diritti, loro ci ricordano anche i doveri che sono alla base di una garanzia di diritti per tutti. Diritti verso la patria – prosegue Brignolo – ma anche verso la comunità e il prossimo».

Di un profondo senso di umanità sprigionato dalle penne nere ha parlato il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ricordando la sua partecipazione all’Adunata a Torino in veste di sindaco.
E poi qualche dato sulla logistica di questa prossima adunata: dalla chiusura al traffico del centro cittadino per “cerchi” sempre più larghi da venerdì a domenica alla diffusione in città di infopoint dove volontari saranno a disposizione per dare tutte le informazioni richieste. E poi la Douja dell’Alpino per far conoscere i vini migliori del territorio e il regalo alla città con i lavori a dieci scuole e al Bosco dei Partigiani. La Torre Troiana sarà aperta in quei giorni per accompagnare i turisti a vedere quale bellissimo spettacolo si gode dalla sua sommità e poi le varie mostre che saranno allestite nei palazzi storici.

Con la novità assoluta per Asti: l’allestimento di una Cittadella degli Alpini in piazza Campo del Palio in cui i militari in servizio offriranno uno spaccato, attraverso mezzi, attrezzature, installazioni, ricostruzioni e simulazioni, del lavoro di oggi degli alpini impegnati soprattutto in operazioni di pace nel mondo.
Qualche criticità riguarda ancora l’accoglienza delle migliaia di alpini e famiglie che ogni giorno chiedono alloggiamento ad Asti o nella sua provincia. Quel week end corrisponde anche ad un picco di turisti delle colline e del vino e i posti nelle strutture ricettive sono già tutti prenotati nel raggio di 50 chilometri. Ora si cercano posti nelle residue disponibilità di Torino e Pavia, tappa logisticamente buona per tutto il flusso di partecipanti all’adunata che arriva dal nord est.
Il conto alla rovescia, iniziato due anni fa, è arrivato agli sgoccioli. Gli alpini hanno fatto la loro parte. Ora tocca ad Asti tirare fuori quel calore che aveva loro riservato 21 anni fa.

Daniela Peira

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