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Il palio: una corsa, nel cuore di Asti
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Il palio: una corsa, nel cuore di Asti

 Intervistiamo il rettore della Torretta, Giovanni Spandonaro, per saperne di più sulla manifestazione più importante della nostra città

Quanto tempo ci vuole per organizzare il palio?

Per preparare il Palio ci vuole un anno intero, perché si inizia a scegliere il fantino subito dopo la corsa, per avere il migliore (magari anche quello che ha vinto il Palio precedente). Inoltre, durante tutto l’anno, si preparano le sfilate per il corteo dei bambini e quello degli adulti e si disputano varie gare come, ad esempio, quella fra i migliori sbandieratori dei vari borghi, ci sono poi un torneo di calcetto, un torneo di bowling, di pallavolo, di basket e di bocce. Per ora si sono svolti quello di bowling e di bocce vinti entrambi dalla Torretta.

 Quante persone ci sono in comitato?

Nel nostro Comitato i tesserati, cioè quelli che possono accedere alla sede, alle riunioni e anche a tutte le feste e cene che vengono svolte (anche per guadagnare soldi!) sono circa 150 e tutti lavorano per fare in modo che la Torretta possa vincere il Palio.

 Qual è il palio più antico? Quello di Asti o quello di Siena?

Se non sbaglio, storicamente, il Palio di Asti è più antico di quello di Siena. Però, chiunque sia stato a Siena, può notare come tutta la città partecipi alla festa con un entusiasmo incredibile. A me piacerebbe che, anche qui da noi, tutti i ragazzi del quartiere si avvicinassero al nostro comitato per renderlo sempre più bello, vivo e numeroso.

 Lei è sempre stato “torrettino”?

Io sono nato a Mombaruzzo il 15 luglio 1949 e nel paese di cui sono sindaco da tanti anni. Mi sono trasferito ad Asti all’età di 2 anni e sono subito venuto a vivere in Torretta; sono tra i soci fondatori del borgo e nel 1976 ho vinto il mio primo Palio, anche se non ero io il rettore è stata un’emozione bellissima. Ovviamente i ricordi più belli e le emozioni più grandi sono legate alla vittoria del 2013, ai 3 giri di campo che ci hanno visto trionfare, al corteo che da piazza Alfieri ci ha portato, festanti, nella nostra chiesa, dove abbiamo consegnato il palio a Don Paolo.

 Come viene scelto il fantino ogni anno?

Il fantino viene scelto ogni anno accuratamente, secondo alcuni standard, poiché deve essere capace, e poi deve avere già esperienza. Inoltre il fantino deve possedere o ottenere da una scuderia almeno un cavallo adatto al nostro Palio, un purosangue.

Hai mai creduto che durante la terza domenica di settembre potesse accadere un miracolo per la Torretta?

Lo scorso anno, dal momento che avevamo l’accoppiata che aveva vinto il Palio l’anno prima, io speravo francamente di poter vincere ancora una volta dopo il 2013 e il dolore è stato tanto perché non abbiamo neanche raggiunto la finale. Questo dimostra che il Palio non è una scienza esatta e molti fattori esterni possono influenzare la gara. Ad esempio l’anno scorso, parecchi rivali ci hanno messo i bastoni fra le ruote, proprio perché eravamo i favoriti, hanno lavorato per la nostra eliminazione dalla batteria e così non siamo riusciti ad andare in finale. È stata una grande delusione. Ma ci rifaremo! Ve lo prometto!

NOI BORGHIGIANI DELLA SCUOLA MARTIRI ,CLASSE 2B/S

 De Bortoli Luca, Dezani Isabella, Falletta Gloria, Schifano Lorenzo

Con la collaborazione di Khista K., Sisti F., Larrea M., Fogliati A. e Pavesio L.

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