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Intervista ad un “attore amatoriale”
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Intervista ad un “attore amatoriale”

Giorni fa, ho intervistato Giorgio Gallo, un “attore amatoriale” come si definisce lui e che mi ha concesso di fargli questa breve intervista

Giorni fa, ho intervistato Giorgio Gallo, un “attore amatoriale” come si definisce lui e che mi ha concesso di fargli questa breve intervista. Ho scelto lui perché abbiamo in comune la passione per il teatro, infatti anch’io un anno fa, ho recitato il ruolo di Perpetua nella versione comica dei “Promessi Sposi” chiamata poi “I Promessi Spossati”. Ecco l’intervista:

C’è qualcosa in particolare che ti ha spinto a cimentarti nel mondo del teatro?

“Sono stato sollecitato da un amico che mi ha introdotto in questo mondo, dapprima come tecnico luci e poi anche recitando; con il tempo questo suscitò in me una grandissima curiosità, così decisi di continuare”.

Prima di entrare in scena fai qualcosa di particolare per tranquillizzarti o non sei preoccupato?

“Non faccio una preparazione particolare, sono abbastanza attivo e mi occupo di diverse cose…10 minuti prima di entrare in scena mi concentro sul copione”.

Hai frequentato una scuola di recitazione o qualche corso?

“Sì, ho frequentato qualche corso, ma non riguardavano la scuola”.

Cosa fai per entrare meglio nella parte?

“Cerco di concentrarmi al massimo sul personaggio e mi immedesimo provando tante volte”.

Ti è mai capitato di dimenticarti una battuta e di dover improvvisare? Se sì quante volte e sei riuscito a non farlo accorgere al pubblico?

“Qualche volta sì, non mi ricordo precisamente, saranno state 3 o 4 volte su 60 spettacoli e sono discretamente riuscito a non farlo accorgere al pubblico”.

Quanti anni avevi quando hai iniziato a recitare e all’inizio avevi qualche difficoltà?

“Ho cominciato a 26 anni e avevo qualche difficoltà nella dizione (non dovevo far sentire l’accento piemontese quando leggevo)”.

Hai degli spettacoli in programma per il futuro?

“Stiamo provando L’Importanza di chiamarsi Ernesto, è uno spettacolo di umorismo inglese in cui ci sono alcuni intrighi a palazzo e molti si fingono la stessa persona”.

Se non avessi mai provato il teatro e tutt’ora non lo facessi, cosa l’avrebbe rimpiazzato?

“Forse se avessi avuto più voglia di imparare, avrei suonato uno strumento musicale. Mi piacciono molto la chitarra, la batteria o la tastiera”.

Quanto provi al giorno o alla settimana per imparare al meglio una parte da recitare? E ti dimentichi facilmente o hai una buona memoria anche se per un giorno non l’avessi ripassata?

“Dipende dal tipo di spettacolo, noi proviamo una volta alla settimana in gruppo e almeno una volta alla settimana la ripasso…in qualche momento ho avuto dei cali di memoria”.

Prendi ispirazione da qualche attore famoso? C’è un attore che ti piace in particolare?

“Non mi sono mai ispirato a qualche altro attore, ma ultimamente mi sto avvicinando a Felice Andreasi…mi piacciono molto le sue battute e molte volte le dico anch’io.” “Tra me e lui, alcuni dicono che c’è anche della somiglianza”.

Ho lasciato l’attore amatoriale in questo modo, ringraziandolo per l’intervista della quale siamo rimasti entrambi molto soddisfatti.

Martina Virano 2E

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