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Piero Pelù non delude nonostante il nubifragio
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Piero Pelù non delude nonostante il nubifragio

Qualche biglietto staccato in meno del previsto a causa del violento nubifragio che si è abbattuto su tutto il nord astigiano nel pomeriggio di sabato, ma era comunque piena la piazza del municipio

Qualche biglietto staccato in meno del previsto a causa del violento nubifragio che si è abbattuto su tutto il nord astigiano nel pomeriggio di sabato, ma era comunque piena la piazza del municipio che ha reso omaggio ad un Piero Pelù che non ha deluso.

Il concerto di sabato sera, presentato “in casa” da Stella Spanu, ha messo la firma alla stagione rock lunga nove anni che il piccolo paese del nord della provincia ha sempre voluto e sostenuto, per regalare delle “feste di paese” molto diverse da quelle dei comuni intorno. E’ stato lo stesso Pelù a dire che «“mille uragani” non ci fermeranno», riferendosi al contrattempo del temporale che ha ritardato il check sound e dichiarando una evidente antipatia per il campanile del paese che suona ogni quarto d’ora. Ma ha anche elogiato gli sforzi degli organizzatori del concerto. «E’ incredibile che un piccolo Comune come Aramengo sostenga così tanto la musica. E allora si meritano che noi li sosteniamo “da bestia”».

Un Comune che ha anche raccontato di avere un profondo amore per il pianeta. A spiegare a cosa ci si riferisce è stato il vicesindaco Francesco Tavolato, dal palco del Diablo che ha spiegato come su un terreno di proprietà comunale sia stato costruito un parco fotovoltaico da 1 megawatt. «I cittadini di Aramengo consumano meno di un terzo dell’energia che viene prodotta dall’impianto, e l’energia elettrica consumata questa sera per illuminare il palco e far funzionare strumenti e amplificazione viene prodotta in pochi minuti. Tutto il resto è risparmio di materie prime».

Un grande cantante per un pubblico di appassionati di musica: quale occasione migliore per lanciare l’iniziativa sostenuta dal Comune di Aramengo insieme all’Ecomuseo Basso Monferrato e alla Joint Music? Una pagina Facebook, 2SaveMusic, per divulgare musica, video, interviste, concerti e notizie di musicisti a rischio e di musicisti in lotta soprattutto nelle civiltà del Medio Oriente e dell’Africa dove, per molte religioni, la musica “puzza di zolfo e chi la fa deve essere spedito all’inferno”. Storie di tamburi bruciati, di danzatori amputati, di cantanti lapidati, di musicisti crocifissi, di ragazze a cui è negato l’accesso all’educazione musicale.

Un genocidio di suoni che non può più continuare nel silenzio del resto del mondo e che ha bisogno del sostegno di ogni vero amante della musica. A distribuire volantini che dettagliavano lo scopo di 2SaveMusic c’era un gruppo di richiedenti asilo provenienti da queste parti del mondo, ospitati dall’Ecomuseo la cui presidente, Elisabetta Serra, ha rilanciato l’appello dal palco di sabato sera. Una iniziativa importante che è condivisa anche dalla Regione Piemonte, come testimoniato dalla presenza dell’assessore Monica Cerutti e dal comune di Asti, confermato dall’assessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli che ha aggiunto.

E adesso tutti pronti per il prossimo weekend con la Notte delle Chitarre venerdì, “La Banda” sabato sera e la “Last rock night” di domenica.

Daniela Peira

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