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Prima del Palio di Asti
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Prima del Palio di Asti

Il Palio di Asti è la manifestazione astigiana per eccellenza: affonda le sue radici nel Medioevo, quando si inseriva all’interno delle celabrazioni patronali

Il Palio di Asti è la manifestazione astigiana per eccellenza: affonda le sue radici nel Medioevo, quando si inseriva all’interno delle celabrazioni patronali.

Il Palio oggi non è semplice da organizzare: esistono a questo scopo molti comitati.

Ogni comitato ha come capo un rettore, che deve guidare il proprio gruppo, rappresentarlo durante il consiglio del Palio e approvare le decisioni precedentemente discusse nelle riunioni.

I comitati sono composti da parecchi membri, anche se il numero può variare da  rione a  rione: per esempio quello della Torretta è composto da centocinquanta iscritti, per la maggior parte adulti. I membri del comitato devono riunirsi per discutere delle varie iniziative che si svolgono in preparazione dell’evento finale.

Le riunioni si svolgono nella sede del comitato, ossia un luogo messo a disposizione di  ogni rione dal comune di Asti per potersi organizzare; per esempio, quello della Torretta si trova in corso Ivrea ed è gestito direttamente dal comitato.

Ovviamente per seguire i preparativi e la sede  il comitato deve essere finanziato e questo può avvenire in diversi modi: innanzitutto i membri devono pagare una tessera di iscrizione e poi, per racimolare altri soldi, si possono organizzare iniziative come le cene di beneficenza.

I comitati lavorano durante tutto l’arco dell’anno: il lavoro svolto è di volontariato e non c’è alcuna remunerazione per chi offre il suo impegno e le sue competenze . Proprio per questo motivo alcuni rioni sono più in difficoltà, però altri come la Torretta e Santa Caterina, essendo più popolati e meglio organizzati, affrontano i loro compiti con grande entusiasmo e partecipazione.

I preparativi riguardano anche la scelta del tema storico delle sfilate, dietro cui c’è uno studio molto approfondito. Il periodo storico rappresentato riguarda generalmente i secoli XIII e XIV e vengono raccontati fatti realmente accaduti. Inoltre, i fatti rappresentati durante la sfilata devono essere approvati dal Comune.

Per interpretare più realisticamente le vicende, aziende specializzate realizzano su commissione bellissimi e sontuosi costumi che ripropongono le modalità di abbigliamento  dell’epoca storica rappresentata.

Anche il ruolo dei musici e degli sbandieratori è fondamentale e richiede molto allenamento: i partecipanti si incontrano regolarmente due volte alla settimana, ciò richiede un grande impegno, ma si svolge in un clima di amicizia e collaborazione.

Gli sbandieratori di Asti partecipano a manifestazioni anche in altre città: ci sono gare in trasferta sia nazionali (per i più piccoli,) che internazionali (per i più grandi) e alla squadra vincitrice viene consegnato un premio che in alcuni casi può essere anche in denaro.

Per Asti il Palio delinea un periodo di festa che coinvolge tutta la cittadinanza astigiana da secoli e noi speriamo che questa tradizione venga mantenuta nel tempo, sostenuta dai cittadini, ammirata dai turisti.

 

Ringraziamo molto Giovanni Spandonaro (rettore della Torretta) e gli sfilanti del rione di Santa Caterina per la loro collaborazione.

 Classe II A: Ivan Beghelli, Riccardo Bo, Margherita Musso, Giorgia Schiavetto

 

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