L’incontro del vescovo con i giornalisti astigiani
«Sono preoccupato. Vedo serpeggiare tra la gente, in Italia, un grande malcontento, spesso espresso in modo aggressivo e anonimo, su cui sto riflettendo molto. Propongo quindi anche a voi qui presenti, giornalisti e professionisti della comunicazione, di cercare di capire cosa c’è dietro questa forma di disagio».
Così il vescovo Marco Prastaro ha concluso, mercoledì scorso in Vescovado, il tradizionale incontro con i giornalisti che viene organizzato ogni anno in occasione di San Francesco di Sales, patrono della categoria.
La tavola rotonda
L’incontro è stato l’occasione per ragionare, su invito dello stesso vescovo e del direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali Michelino Musso, sul tema del messaggio scritto da Papa Francesco per la 54esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che cadrà il prossimo maggio. E’ stata infatti organizzata sull’argomento una tavola rotonda cui sono stati invitati a partecipare Elisa Ferrando, redattrice de “La nuova provincia”, Claudia Solaro del quotidiano on line At News e don Dino Barberis, direttore del settimanale diocesano Gazzetta d’Asti.
Ricco di spunti di riflessione il messaggio del Pontefice, intitolato “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Es 10,2). La vita si fa storia”, scelto per sottolineare come sia particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della memoria, attraverso cui avviene la consegna di storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione all’altra. Tra le varie considerazioni, anche l’invito a fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti, per unire e condividere la bellezza dell’essere fratelli in un tempo segnato da contrasti e divisioni.
Sull’analisi delle parole del Papa, arricchita da numerose riflessioni e riferimenti al lavoro del giornalista di carta stampata, si è incentrato l’intervento di Elisa Ferrando, mentre Claudia Solaro ha concentrato maggiormente l’attenzione sull’informazione in internet e Dino Barberis ha approfondito il discorso in merito al racconto e alle storie di vita vissuta pubblicate dai giornali. A seguire, poi, le considerazioni da parte di alcuni dei numerosi partecipanti all’incontro.
Le parole del vescovo
Da parte sua il vescovo Prastaro ha parlato del ruolo della Chiesa nel prossimo futuro. “Stiamo vivendo – ha affermato – un tempo di profondo cambiamento, dove la Cristianità è diventata una realtà di minoranza, tanto che al nostro interno ci stiamo interrogando sul suo significato. Sicuramente la Chiesa del futuro necessiterà di una fedeltà e di una coerenza sempre più elevate”. Da qui, però, l’esigenza per la Chiesa “di non chiudersi in sé stessa: il terreno di vita è sempre il mondo”.
Infine, a livello astigiano, monsignor Prastaro ha ricordato che la Diocesi ha avviato un cammino di tre anni per analizzare il futuro della Chiesa in ambito locale. “Ora – ha annunciato – stiamo riflettendo sulle celebrazioni, sulla liturgia. Poi ci interrogheremo sulla catechesi e infine ci occuperemo del tema della carità”.