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Il birrificio Sagrin arriva fino a casa tua
Classiche, IGA e Bunpat: non hanno bisogno di presentarsi le tre classificazioni della birra Sagrin che il birrificio artiginale di Calamandrana (AT) produce e commercia con successo dal 2015. Il lockdown provocato dall’emergenza Coronavirus non ha fermato l’attività del birrificio, gestito da Matteo Billia e Giuseppe Luci, che ha incrementato il servizio di delivery (gratuito) con consegna della birra a domicilio, casa, ufficio o in altro luogo concordato con il cliente.
Dalla provincia di Asti, ad Alba e Bra, oggi conviene ancora di più bere le specialità artigianali di Sagrin le cui birre possono essere ordinate, a preferenza, scegliendo una cassa da 12 bottiglie (33 cl) o da 6 bottiglie più grandi da 1 litro. Si possono anche chiedere casse miste per portarsi a casa il gusto di una o più birre Sagrin e per ordini superiori a 80 euro la spedizione è gratuita in tutta Italia.
Ma come nasce l’idea di creare nella terra del vino un birrificio artigianale così di successo?
Ispirato dalla passione ventennale di Matteo “Billy” Billia e Giuseppe Luci e sostenuto da lunghi anni di lavoro e di ricerca in ambito brassicolo, l’impianto del birrificio, interamente progettato dai due soci, diventa produttivo nel 2015 con l’aspirazione di unire la tradizione enologica del territorio e l’approccio eclettico della birra artigianale. E’ con questo obiettivo che il birrificio suddivide la sua produzione in due linee: la linea Bunpat, con una birra chiara e una rossa caratterizzate dalla freschezza e dal basso contenuto alcolico, e la linea Sagrin, che costituisce la vera anima del birrificio e conta sei birre ricche di carattere, tra cui le tre IGA, quintessenza dell’intero progetto.
Quest’ultima, in particolare, è una tipologia di birra e mosto d’uva che si divide in Samos IGA (malto d’orzo, luppolo e mosto bianco di uve Moscato), Roè IGA (mosto bianco di uve Arneis) e Monfrà IGA (mosto rosso di uve Barbera).
L’IGA, Italian Grape Ale, è una birra ad alta fermentazione, prodotta soprattutto in Italia proprio grazie al connubio che prevede l’utilizzo del mosto d’uva al luppolo e al malto d’orzo. È stata riconosciuta ufficialmente come stile di birra ed inserita nella guida agli stili 2015 del Beer Judge Certification Program. Qui, in Piemonte, dove la birra Sagrin si produce nei pressi dei grandi vigneti riconosciuti patrimonio dell’Unesco, non poteva che esserci il top di questa lavorazione e, non per caso, la Sagrin Roè IGA ha anche vinto la medaglia di bronzo al “Bruxelles Beer Challenge” nel 2017 e 2019 nella categoria “Italian Grape Ale”.
In più c’è l’aspetto dell’economia circolare, sul territorio, che il birrificio Sagrin ha adottato da sempre, a maggior ragione in questo momento di estrema difficoltà delle aziende italiane. “Noi invitiamo ad acquistare locale a sostenere i prodotti della nostra zona – spiega Giuseppe Luci – Ora, più che mai, c’è bisogno di scelte che aiutino i produttori e la filiera che sta intorno a noi”. Maggiori informazioni e ordini sul sito www.sagrin.it o sulla pagina Facebook Birrificio Sagrin.