Tamburello, i dream team della Serie A sospesa
Il tamburello spera ancora in tempi migliori. La prospettiva di non lasciare uno spazio bianco accanto alla stagione 2020 c’è ma è meno concreta ogni settimana che passa. Nessuna direttiva dal Coni, mille interrogativi sul futuro. Per il momento si attende. Mentre si accumulano le notizie di famiglie di dirigenti e appassionati in lutto, la guarigione del presidente della Fipt Edoardo Facchetti dal Covid-19 è una luce che si staglia in mezzo al buio.
Parlare di campo e tamburello giocato in un simile contesto può sembrare inopportuno, se non proprio scorretto. Se lo si fa non è per fingere che in Italia e nel mondo non stia succedendo niente, ma per prendersi una libertà. La libertà di spingere il pensiero in avanti, a quando colpire una pallina con il tamburello avrà un senso di liberazione così forte da farci superare più in fretta il peso dei mesi trascorsi.
Il Triello
Undici squadre aspettano novità sul prossimo Campionato Italiano di Serie A. Sulla carta tre partono davanti alle altre: Castellaro, Solferino e Sommacampagna. L’ordine non è solo alfabetico. Il Castellaro campione in carica è la squadra da battere. I fratelli Festi offrono un assortimento di disciplina e potenza che nessuno può eguagliare. Se il giovane Alessandro Merighi, mossa a sorpresa della passata stagione, dovesse confermarsi sarà difficile scucire lo scudetto dalle maglie dei mantovani. Ci proveranno Solferino e Sommacampagna, entrambe rinforzate dalla smobilitazione del Cavaion. Il Solferino ha la coppia di fondocampo più solida con Manuel Beltrami e Yohan Pierron. Decisiva per tentare l’impresa sarà la crescita del mezzovolo Luca Marchidan, dopo il battesimo di fuoco della scorsa stagione. Dopo tante annate prudenti, il Sommacampagna ha deciso di fare all-in su Federico Merighi e Gabriele Weber, i due giovani più pronti e di maggior talento. Con loro l’immancabile Sandro Albertini per dare esperienza e regolarità. Non sappiamo se il campionato partirà, ma se dovesse farlo gli incroci tra queste tre squadre, che vantano anche i migliori terzini in circolazione (Gasperetti a Castellaro, Cavagna a Solferino, Previtali a Sommacampagna) promettono spettacolo.
Gioventù lanciata
La discussa introduzione dei punteggi sembra aver accelerato il ricambio generazionale già in atto in Serie A. Alcune società hanno deciso di puntare molto sulla crescita dei giovani, raccogliendo i primi risultati. L’Arcene, ad esempio, l’anno scorso è stato la rivelazione del torneo e ora punta a confermarsi tra le prime quattro, con l’inserimento di Davide Gozzelino davanti ai fratelli Bertagna e con Stefania Mogliotti in panchina. Meno attrezzati ma ugualmente proiettati al futuro sono i progetti di Cavaion e Guidizzolo, società con grandi risorse che si sono momentaneamente chiamate fuori dalla lotta per il vertice. Gabriele Merighi, Cimonetti e Cimarosti formano il trio arretrato under 25 del Cavaion, mentre il Guidizzolo ha affiancato a un vecchio corsaro come Stefano Tommasi Filippo Michelini e Gabriel Fiorini, due diciottenni all’esordio da titolari.
Usato sicuro
Lavorare i diamanti grezzi può essere entusiasmante o frustrante, difficile trovare vie di mezzo. Per chi alle emozioni forti preferisce una stagione tranquilla, con l’obiettivo di togliersi piccole soddisfazioni, i nomi da cui prendere esempio sono Sabbionara, Ceresara e Cremolino. Bonando e Belluardo sono ormai da anni la coppia di fondocampo dei trentini, stabilmente nelle prime sei. Quest’anno il mezzovolo è l’intramontabile Franco Zeni. I mantovani non saranno la squadra più spettacolare, ma sanno che per salvarsi senza affanni può bastare non stancarsi di tenere gli avversari sul campo per ore. Il Cremolino è di nuovo l’unico portabandiera del tamburello piemontese in Serie A: Daniele Ferrero e Ivan Briola sono giocatori che puntano tutto sulla sostanza. A loro si sono uniti i giovani “chiusanesi” Francesco Tanino e Filippo Martinetto. Per arricchire la solidità con un fremito di entusiasmo è da loro che ci si attende qualche sprazzo di magia. Completano il lotto Castiglione e Tuenno, squadre chiamate a tirare fuori un asso dalla manica per sedersi al tavolo e giocare la partita. Nella speranza che il banco possa distribuire le carte.