Sigillo della Città a Moise Kean
Nel tardo pomeriggio di mercoledì ha riscosso un grande successo, al Polo Universitario “Rita Levi Montalcini” di Asti, la presenza di Moise Bioty Kean, calciatore della Juventus che ha esordito in Nazionale nell’amichevole con gli Stati Uniti il 21 novembre scorso a Genk, in Belgio (1-0 per gli azzurri). Nato a Vercelli, Kean abitava però nella nostra città e aveva dato i primi calci con i ragazzi del Don Bosco prima e con quelli dell’Asti poi. Un mese fa è stato il primo della classe 2000 a debuttare nella Nazionale maggiore prendendo il posto di Berardi al 17′ del secondo tempo. Moise Kean si era già messo in evidenza a luglio, in Finlandia, siglando quattro reti (due delle quali in finale) nell’Europeo Under 19 vinto dal Portogallo.
Inserito nel programma “Asti – Sport per tutti” e presentato da Beppe Giannini, l’evento si è svolto all’insegna della seguente frase: nessun sogno è troppo grande… Oltre alle autorità, tra le quali il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore allo sport Mario Bovino, l’assessore ai servizi sociali Mariangela Cotto e il presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Asti Mario Sacco, era presente Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport, che ha intervistato Kean. «E’ un giocatore – ha detto Jacobelli – che sta bruciando letteralmente le tappe. Sarà sicuramente un protagonista dell’Europeo Under 21 in programma a giugno in Italia e nella Repubblica di San Marino».
Sintetizziamo così le risposte di Kean: «All’esordio in Nazionale ero strafelice perché, per l’età che ho, mi sono sentito molto fortunato. E’ veramente bello lavorare con un campione come Cristiano Ronaldo. Da lui posso imparare molto. Casa e allenamenti a parte, ogni tanto mi piace stare anche con gli amici. Il mio rapporto con Asti è bellissimo, anche perché la mia infanzia l’ho trascorsa qui, e ciò mi dà una carica in più quando torno a Torino». Il direttore Jacobelli gli ha poi chiesto quanto è importante la fede nella sua vita quotidiana. «Una preghiera prima della partita la dico sempre», ha risposto Kean, molto impegnato a soddisfare le richieste di autografi e selfie di tutti i ragazzi presenti. Tra l’altro, Moise ha messo così in risalto la propria umiltà con queste parole: «Su certe cose non ho tanto da dire perché ho ancora tanto da dimostrare».
In suo onore, un filmato di 90 secondi sulla carriera da poco iniziata (Kean è stato anche il primo calciatore del 2000 a segnare in Serie A) e una presentazione di balli della Costa d’Avorio, paese della quale Moise è originario (nell’occasione era presente la madre Isabelle). In chiusura, il sindaco Rasero ha consegnato a Kean il Sigillo della Città di Asti.
Alla cerimonia era presente la vecchia dirigenza dell’Asti Calcio, composta da Gianmaria Piacenza, Remo Turello e Piero Chiesa. C’erano anche l’ex portiere biancorosso Renato Biasi, che ha spiegato come ha scoperto Moise, e gli ex calciatori dell’Asti Maurizio Zanutto e Giovanni Sacco, quest’ultimo alla Juventus nei primi anni della sua carriera e poi allenatore degli stessi galletti. Inoltre, ha fatto una fugace apparizione l’opinionista televisivo Tiziano Crudeli.