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Mondo del vino in difficoltà
Attualità

Dalla Regione 12,7 milioni per le imprese agricole. E la filiera del vino scrive al ministro Bellanova

Iniezione di liquidità in un momento difficile. Il mondo enologico chiede attenzione

Erogati dal Feag attraverso l’assessorato all’agricoltura

Un’iniezione di fiducia alle aziende agricole piemontesi, piegate dall’emergenza coronavirus. Sono 12,7 i milioni di euro che la Regione Piemonte immetterà nelle casse di 5363 imprese del settore. Il fiume di denaro, erogato tramite l’Arpea, l’Agenzia regionale per i fondi in agricoltura, arriva dal fondo europeo agricolo di garanzia 2019, tecnicamente il Feag.

«E’ ossigeno per i nostri agricoltori – commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa -, con un sostegno diretto al reddito attraverso la Domanda unica, che va ad aggiungersi ai 3,6 milioni della scorsa settimana assegnati sulle misure del Psr. Un ottimo risultato raggiunto grazie al lavoro assiduo dei funzionari dei settori dell’Arpea insieme a quelli della direzione regionale agricoltura che, pur in giornate di disagio per tutti, hanno contribuito a voler sostenere le nostre imprese agricole in un momento di forte difficoltà».

Traguardo raggiunto dall’assessorato guidato da Protopapa, che si era prefissato l’obiettivo di vagliare nei tempi previsti le richieste pervenute per le misure agro–ambientali finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, delle acquee e dei terreni in ambito agricolo.

In provincia di Asti 852 mila euro a 659 aziende del settore

In provincia di Asti le aziende agricole che beneficeranno dei contributi sono 659, per un totale di poco superiore agli 852 mila euro.

Intanto, il mondo del vino si mobilita a sostegno della filiera produttiva. Le principali organizzazioni del settore Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi hanno inviato una lettera al Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova evidenziando le difficoltà che il comparto sta attraversando all’indomani dell’emergenza Covid-19.

Le organizzazioni vinicole: «Siamo preoccupati»

«Il perdurare della pandemia nel mondo determina una situazione di rilevante difficoltà per l’inevitabile contrazione dei consumi, la chiusura dei pubblici esercizi e la logistica che rallentano qualsiasi tipo di pianificazione delle attività anche di promozione sui mercati internazionali – scrivono -. A ciò si aggiunge la mancata ricezione negli alberghi, agriturismi e nella ristorazione, che ha sottratto un naturale sbocco per le produzioni nazionali».

Quadro d’insieme fosco che, secondo sindacati agricoli e associazioni enologiche, «rischia di creare un eccesso di giacenza di prodotti in cantina a ridosso della prossima campagna vendemmiale».

Strategie a sostegno del comparto in Italia e all’estero

Le proposte messe sul tavolo del ministro Bellanova sono l’elaborazione di una «strategia comune di sostegno straordinario al comparto agroalimentare insieme agli altri partner europei, mentre per il settore vitivinicolo si deve partire con una forte iniezione di flessibilità nelle misure già esistenti, tra cui il sistema delle autorizzazioni per gli impianti viticoli, la ristrutturazione dei vigneti, investimenti e promozione per liberare risorse a favore del settore in modo che possa dare, anche in questo momento di difficoltà, un contributo per il sostegno ed il rilancio dell’economia nazionale». La convocazione di un “tavolo del vino” è la strada necessaria per affrontare il percorso nazionale. Una sorta di «cabina di regia del settore per le iniziative urgenti di supporto». E aggiungono: «Per il mondo del vino italiano è necessario prevedere un “Piano Strategico di sostegno all’export vitivinicolo nazionale” articolato su missioni di settore, piani di comunicazione integrata sui mercati internazionali più ricettivi con previsione di misure straordinarie promozionali e di sostegno alla domanda di vino, sia per il mercato estero che interno, da strutturare con testimonial, opinion leader e “ambasciatori” a livello nazionale ed internazionale, oltre che iniziative volte a garantire liquidità alle imprese e snellimento burocratico».

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