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Attualità

Canelli: salgono a 11 i contagiati ma smentita la presenza di focolai

Il sindaco rassicura sul fatto che le aziende rimaste aperte hanno garantito il rispetto delle norme anti contagio fra i dipendenti

Due nuovi casi positivi

Sono due i nuovi contagiati da coronavirus a Canelli, che portano il numero dei soggetti che hanno contratto Covid-19 a undici. «Questi ultimi sono a casa propria in discrete condizioni di salute – spiega il sindaco Paolo Lanzavecchia -. I ricoverati in ospedale sono cinque. Le quarantene disposte dall’Asl scendono a dodici, soggetti che sono in buone condizioni di salute».

Nessun focolaio in aziende

Il sindaco traccia un primo bilancio delle ultime due settimane, quando l’emergenza del virus ha impresso un deciso cambio di marcia. «Un dato emerge in questi giorni – racconta -: al momento non ci sono focolai di contagio nelle aziende. Segno che le misure di sicurezza messe in atto dagli imprenditori e dai dipendenti stanno funzionando». Giudizio cauto ma che apre uno squarcio di ottimismo sul futuro della pandemia. Una risposta indiretta, anche, alle polemiche che si erano levate per la mancata serrata generale delle fabbriche. Il canellese è polo d’eccellenza internazionale del packaging e dell’automazione per il mondo del food. Il decreto del Presidente del Consiglio del 22 marzo scorso non aveva imposto la chiusura del comparto, nonostante molti imprenditori locali avessero già optato per un rallentamento se non lo stop della produzione. Alcune maestranze, però, avevano tirato in ballo il sindaco segnalando la propria preoccupazione per norme di sicurezza ancora, a loro detta, troppo blande. Situazioni alle quali Lanzavecchia aveva risposto con un intervento sulla pagina fbdell’ente dopo aver «contattato alcune aziende ed aver avuto rassicurazioni che tutte le iniziative di sicurezza, anche in accordo con i sindacati, erano state adottate, anche più rigorose di quanto previsto dalle norme».

Come richiedere il bonus spesa

Gli uffici comunali, intanto, sono alle prese con il bonus-povertà e l’individuazione dei soggetti destinatari dei 56 mila euro ricevuti dallo Stato. «Si tratta di somme che devono servire a sostenere coloro che, a seguito della chiusura per decreto delle imprese, sono rimaste prive di introiti  si è impoverito. Mi immagino, ad esempio, esercizi commerciali, bar. Ristoranti, camerieri, cuochi, baristi e così via. il settore servizi alla persona del Comune è a disposizione per le indicazioni sulle domande da inoltrare».

Attività amministrativa rallentata, che va di pari passo con l’evolversi del periodo, ma mai interrotta. «Ovviamente siamo molto concentrati sul momento che stiamo vivendo, ma la nostra attività generale va avanti. Devo riconoscere l’apporto positivo che in questi frangenti arriva dai gruppi di minoranza – sostiene Paolo Lanzavecchia -. Con loro abbiamo incontri streaming o telefoni ogni due-te giorni, condividendo iniziative e scelte da compiere. Ho trovato in loro grande responsabilità e attiva partecipazione».

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