Controsenso rispetto alle norme anticontagio
Tra gli effetti collaterali dell’emergenza-coronavirus ci potrebbe essere anche la riduzione delle classi nelle scuole canellesi. Parrebbe un paradosso quando la distanza sociale imposta dalla nenecessità di evitare i contatti tra studenti vorrebbe, al contrario, l’ampliamento e la diversificazione della didattica. Tema caldo in questi giorni in cui si parla di ripresa delle lezioni il prossimo settembre. Proposte e progetti su un “nuovo corso” dell’istruzione sono al vaglio della task force ministeriale, con tante ipotesi al vaglio degli esperti.
In Piemonte non piace la “nuova scuola” pensata a Roma
A Marco Gabusi, assessore regionale a trasporti, infrastrutture e protezione civile, e alla collega Elena Chiorino, titolare dell’assessorato regionale all’istruzione, la “nuova scuola” pensata a Roma ha fatto drizzare le antenne. Temono, i due componenti della giunta guidata da Alberto Cirio, che si arrivi ad una riduzione delle classi tout court anche in Piemonte. Il tema è la salvaguardia della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Argomento che pare uscito dal diario ministeriale, ma ben presente nell’agenda del governo regionale. Tanto da convincerli a riproporre la questione al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina con una chiara e netta presa di posizione sulla richiesta di mantenere inalterato l’attuale numero di organici scolastici e sezioni scongiurando pericolose riduzioni.
Non bisogna abbassare la guardia
«Non abbassiamo la guardia su un tema che ci preoccupa molto – sottolinea Marco Gabusi -. Ridurre il numero delle classi significherebbe affollare in maniera eccessiva le aule con conseguente riduzione della qualità dell’insegnamento ma, soprattutto, costringendo gli insegnanti a seguire troppi alunni, con evidenti maggiori difficoltà a mantenere il distanziamento sociale». L’ex sindaco di Canelli, d’altronde, era stato tra i fautori di una politica scolastica basata su strutture in grado di offrire spazi e disponibilità sia agli alunni sia agli insegnanti e al personale non docente. A Canelli aveva puntato sulla riqualificazione della scuola “Bosca” e il restyling della “Gancia” che aveva accolto anche la primaria “Giuliani”. Puntando, inoltre, su un’offerta didattica al passo con i tempi. Ora, invece, ai due assessori regionali sono arrivate segnalazioni da parte di docenti e amministratori del territorio sul timore che organici scolastici e sezioni potrebbero subire ridimensionamenti.
Gabusi chiedere chiarimenti al ministro Azzolina
«Sono in contatto – conferma Gabusi – con l’assessore all’istruzione canellese Raffaella Basso, che mi ha sottoposto la problematica, evidenziando il disagio che comporterebbe l’aumento del carico di alunni sulla singola aula. Ecco perché ho condiviso con la collega Chiorino l’urgenza di una presa di posizione chiara da parte del Ministro Azzolina. Ho anche scritto, con l’assessore Basso, una lettera al Provveditore agli studi di Asti per chiedere che gli organici e le classi non vengano toccati. La frequentazione sostenibile degli spazi scolastici è un’urgenza che non può più aspettare alla luce della necessità di chiarire le modalità di ripresa della programmazione scolastica il prossimo anno».
(Nella foto l’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 con il nuovo dirigente Giuseppe Genovese, Gabusi, l’assessore Basso e il sindaco Lanzavecchia)