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Piercarlo e Mariuccia Ferrero
Attualità

Canelli, turni per andare a cena al ristorante e ricerca di “barriere” più romantiche del plexiglass

Intervista a Piercarlo Ferrero, titolare con la moglie Mariuccia del blasonato ristorante San Marco

La riapertura è un rebus

«Come sarà la riapertura? Per ora è un rebus. Tra norme confuse, distanziamento sociale e regole non sempre chiare cerchiamo di barcamenarci preparandoci alla ripresa. Che, certamente, ci proporrà uno stile di vita diverso da com’era tre mesi fa».

Piercarlo Ferrero, con la moglie Mariuccia Roggero, guida il ristorante “San Marco”, una delle tappe fisse della cucina monferrina. Con loro una brigata forzatamente ferma causa lockdown che aspetta con impazienza di rimettersi al lavoro. I piatti da asporto e il servizio a domicilio «hanno funzionato così così. Seppur con la medesima qualità, consumare i piatti al ristorante è un’altra cosa».

Premessa: riaprirete?

Abbiamo tutte le buone intenzioni di riaprire, certo. Aspettiamo solamente di conoscere le regole che dovremo adottare.

Come vi state preparando alla riapertura?

Al momento abbiamo sanificato tutti i locali, dalle sale alle cucine e imbiancato le pareti così che i clienti possano essere sicuri che tutto quanto previsto, e prevedibile, è stato fatto.

Si parla di quattro metri quadri per persona, divisori in plexiglass, tavoli distanziati: tutto fattibile?

Dobbiamo rispettare quanto verrà deciso da governo e Regione. Ciò detto, le anticipazioni sulle metrature necessarie al distanziamento sociale francamente mi paiono un po’ forzate. E poi non credo che il plexiglas sia un buon espediente.

Perché?

E’ impersonale e freddo. Ho visto che in alcuni locali, dove la riapertura è stata anticipata rispetto al Piemonte, hanno adottato separè in legno fine. Sono molto più eleganti garantendo il rispetto dei regolamenti.

Con i limiti imposti il numero dei clienti che potrete accogliere diminuirà rispetto a prima?

Certamente. E di molto, anche più del 50 per cento. Tra le sale interne, la tavernetta e la terrazza estiva potevamo ospitare sino a sessanta persone. Ora sarà già un bel risultato poterne mettere a sedere 25, trenta al massimo.

Dunque, per pranzare o cenare al San Marco ci si dovrà armare di santa pazienza e prenotare con largo anticipo? Vi organizzerete in turni?

La prenotazione è sempre stata obbligatoria. Certo, adesso il numero di commensali è ridotto. Si, pensiamo di organizzarci in turni, anticipando un po’ la prima tornata così da offrire la possibilità ad un maggior numero di persone di poter usufruire del nostro servizio.

Come sarà la ripresa?

La gente ha voglia di uscire. Stiamo già ricevendo prenotazioni per fine mese. Ci sono clienti che prenotano per tre, quattro persone. Speriamo di poterli accontentare. Certamente, la nostra sensazione è un desiderio di tornare al ristorante e di stare insieme, con gli amici e trascorrere qualche ora serena.

 

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