Una querelle infinita
I Sindaci del Moscato dicono “no” all’inserimento del Comune di Asti nella zona di produzione del Moscato d’Asti Docg. Vecchia querelle che per anni ha contrapposto gli amministratori astigiani, fautori di un riconoscimento alle vigne coltivate nel territorio comunale, e le associazioni dei produttori contrarie a concedere la denominazione. Si arrivò anche in tribunale, ci furono sentenze del Tar a sfavore della proposta e per un po’ non se parlò più.
La questione è tornata d’attualità in un incontro in videoconferenza dove il rappresentante del Comune di Asti, presenti il Consorzio di Tutela, Coldiretti Asti e Confagricoltura Asti e il presidente dell’Associazione dei Sindaci del Moscato Alessio Monti, ha rilanciato sul controverso tema.
Assolutamente contrari
Ferma la posizione dell’Associazione Comuni del Moscato. «Si è assolutamente contrari all’idea che il Comune di Asti ha rispolverato, e se si vogliono cercare delle motivazioni si possono ricordare quelle già espresse nel tempo passato, quando la querelle su questa questione era parecchio accesa – dicono in un comunicato -. Esiste una difesa delle regole, dei giusti principi e dei caratteri storici e colturali che identificano l’attuale territorio di produzione, si tratta di difendere i diritti e il lavoro dei produttori dei cinquantuno Comuni che oggi fanno parte del disciplinare, anche contro una eventuale non voluta estensione di produzione».
Si lavora alla Commissione Sorì
Sul tavolo del consiglio direttivo dell’ente «un aggiornamento sui lavori della “Commissione Sorì” che stanno procedendo con l’esecuzione della mappatura, ma soprattutto sul marchio collettivo che l’associazione intende registrare. Per questo motivo sarà affidato ad un avvocato l’iter per la registrazione, oltre ovviamente alla creazione dello stesso marchio da parte di uno studio grafico. Positivo è stato anche il confronto avvenuto giorni fa con diversi produttori del territorio, ai quali si è presentato il piano di lavoro di questo progetto che intende valorizzare nel modo migliore i preziosi vigneti di Moscato che, in questo caso, rappresentano una operatività eroica. Sarà invece da valutare il riscontro che si dovrà avere sul campo relativamente agli appezzamenti coinvolti, cosa che sarà certamente definita nel momento della richiesta da parte dei produttori».