Il questionario Cgil
Quali sono le necessità dei lavoratori e le loro effettive richieste?
E’ questa la domanda a cui, con un questionario somministrato dal sindacato Cgil, hanno risposto parte dei dipendenti di tre aziende dell’Astigiano nei settori delle telecomunicazioni, della chimica e della metalmeccanica: rispettivamente la Comdata di Asti, l’Alplast di Tigliole e la Dierre SpA di Villanova.
Ad illustrare i risultati, mercoledì presso la sede provinciale della Cgil, Luca Quagliotti, segretario generale provinciale del sindacato; Giorgia Perrone, segretaria generale provinciale Slc Cgil; Mamadou Seck e Fabrizio Parise, rispettivamente (Fiom e Filctem Cgil); Marco Perello, sindacalista e dipendente Comdata e alcuni delegati aziendali.
I commenti dei sindacalisti
«I questionari sono nati dalle sollecitazioni del documento lanciato lo scorso anno dalla Cgil nazionale intitolato “Il lavoro si fa strada” – ha esordito Quagliotti – creato con l’intento di riportare il lavoro nella sfera pubblica, con un richiamo al sindacato a spostare l’attenzione dalle sedi centrali al territorio. Sarà inoltre nostro proposito ampliare la divulgazione del questionario ad altre aziende del territorio».
L’obiettivo del questionario è quella di dare risposte concrete «attraverso il welfare aziendale e attraverso i ragionamenti aperti con i lavoratori». ha puntualizzato Luca Quagliotti.
«Siamo partiti lo scorso settembre da Comdata, azienda privata così grossa da essere anche di interesse pubblico – ha detto Giorgia Perrone – per due motivi: ascoltare i lavoratori e far tornare il lavoro ad essere oggetto di dibattito pubblico».
I risultati
Per quanto riguarda Comdata i lavoratori che hanno risposto sono stati 350 su 605 e la richiesta più diffusa è stata quella dell’inserimento dei buoni pasto, una forma indiretta di riconoscimento economico, seguita dalla mensa. Minimo, invece, l’interesse per baby parking, convenzioni con scuole materne o colonie estive.
«Risposte che ci hanno stupito – ha sottolineato Marco Perello – in quanto pensavamo che questi servizi, insieme alla sicurezza, interessassero le dipendenti donne che, in Comdata, sono più numerose degli uomini».
Anche le risposte date dai lavoratori di Alplast e Dierre sono state per lo più di tipo economico.
La maggioranza dei 73 dipendenti Alplast (su un totale di 120, più 40 somministrati) ha infatti richiesto un premio di produzione, seguito dal gettone di presenza nel fine settimana, «tutte cose che fanno reddito, quindi», ha sottolineato Fabrizio Parise. Un’altra richiesta è stata per il welfare aziendale, mentre argomenti messi in secondo piano sono stati lo smart working, la sanità e la previdenza.
Anche la maggioranza dei dipendenti Dierre che hanno risposto al questionario (216 su 326) ha messo al primo posto l’aspetto economico con la rivendicazione di un aumento salariale seguito dalla formazione e da una flessibilità oraria.
«La spinta di questo documento – ha concluso Mamadou Seck – ci indirizza verso i lavoratori e verso le loro richieste». Il primo passo, a questo proposito, sarà proprio quello di portare i risultati dei questionari sul tavolo dei vertici aziendali interessati e di trattare con le proprietà.