Il saluto di Carlo Verdone
È anche grazie al video che Carlo Verdone, tramite il regista astigiano Giuseppe Varlotta, ha mandato nelle scorse settimane agli allievi del liceo artistico Benedetto Alfieri (dove Varlotta insegna da due anni Laboratorio multimediale) se i ragazzi della III, IV e V M hanno realizzato cortometraggi, video e storyboard a tema Coronavirus.
«Quello di Carlo, con cui ho stretto amicizia da qualche anno – spiega Varlotta – è stato un messaggio di sostegno in un momento di demoralizzazione dei miei alunni che è servito a spronarli e a motivarli».
Verdone avrebbe dovuto partecipare ad Asti, in veste di regista, al progetto di masterclass “I professionisti della settima arte”, un’iniziativa di Varlotta per il suo Laboratorio ma, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, è stato tutto rinviato al prossimo anno. «Per far sentire ugualmente la sua vicinanza ai ragazzi –continua – l’ho invitato ad inviare un messaggio, richiesta immediatamente esaudita con il video di incoraggiamento». Un gesto molto apprezzato dagli studenti e che è servito a caricarli per il “compito” che il prof. Varlotta aveva loro assegnato: interpretare in modo originale il tema del momento, il Covid-19, osservando la gente, i comportamenti, leggendo, spulciando sui social. E quello che ne è uscito sono cortometraggi degni di nota, interviste, video divertenti, ironici, poetici, horror, compiti ben fatti insomma, ognuno con una propria impronta.
Il progetto con i ragazzi
«Dopo quasi un anno di lezioni, ho chiesto ai miei ragazzi di scrivere un soggetto, una sceneggiatura – spiega Varlotta – di realizzare uno storyboard e da lì un video, grazie anche alle piccole case di produzione e al sistema di montaggio che avevamo creato a scuola e che loro hanno potuto scaricare sui propri pc per lavorare da casa».
Attività cui tutti hanno partecipato, grazie anche all’appoggio e alla competenza digitale della dirigente Stella Perrone. «Sono contento del risultato – commenta ancora Varlotta – anche se nel mio programma originale stavamo realizzando dei brevi documentari sulla Seconda guerra mondiale. E a questo proposito, guarda caso, avevo fatto fare delle interviste, molte delle quali registrate all’interno di case di riposo, ai nonni e ai bisnonni dei miei allievi, esile memoria storica di quel periodo e di quella guerra». Che, in un certo senso, si è accavallata a questa guerra, le ha ceduto il passo e ha permesso a Matteo Muscas, Giada Ferrero, Gaia Correggia, Isabel Ristagno, Evelyne Valfrè, Letizia Ferrero, Clodiana Carp, Martina Ieradi, Giorgia Gonfaloni, Adriana Lopez, El Kaouam Ali, Nicolò Malandrone, Simona Mancuso, Alice Marello, Veronica Paci e ad altri compagni di esprimere tutta la loro creatività.