Al via stamattina la Maturità
Sanificazione, mascherine, distanziamento. Forse saranno questi gli aspetti che rimarranno più impressi nella mente degli oltre 1.250 studenti astigiani impegnati nella Maturità “targata Covid”, cominciata stamattina (mercoledì). Un esame nettamente diverso dal passato dato che, a causa dell’emergenza sanitaria, il Ministero dell’Istruzione ha scelto di abolire le prove scritte prevedendo solo un colloquio “in presenza”. Interrogazione che prevede la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo, che vuole essere il surrogato della tradizionale seconda prova scritta, svolto a casa e inviato dallo studente. Quindi la discussione di un breve testo di letteratura italiana, oggetto di studio, che vorrebbe sostituire l’ex prima prova scritta di Italiano; l’analisi del materiale scelto dalla commissione; la presentazione della relazione sui Pcto svolti (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, prima denominati percorsi di Alternanza scuola – lavoro). Infine l’accertamento delle competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività svolte di Cittadinanza e Costituzione.
I dirigenti scolastici e le commissioni d’esame hanno seguito le norme dell’ordinanza ministeriale: percorsi di entrata e uscita diversificati, un’ora di tempo tra un ingresso e l’altro degli studenti, misurazione della temperatura, sanificazione delle mani, mascherina obbligatoria per i componenti della commissione esaminatrice.
I commenti degli studenti
E se il rientro a scuola dopo mesi di didattica a distanza è stato emozionante, altri comuni denominatori, invariati e noti agli studenti di tutti i tempi, sono stati l’ansia e la paura. Una delle prime studentesse ad uscire, con una corsa liberatoria, dall’istituto Monti è stata stamattina Stella Farina, che ha frequentato l’indirizzo linguistico. “Spero che il colloquio sia andato bene – dice sorridente – è stato bello rivedere di persona i professori, una sensazione meravigliosa. E anche da parte loro ho percepito felicità e disponibilità. Il mio elaborato era incentrato sulla psicologia, che poi ho collegato a più materie possibili. Immaginavo che sarebbe stato molto più difficile, invece è già finito”.
Tra una interrogazione e l’altra, i professori uscivano dall’aula, che veniva sanificata e arieggiata per una decina di minuti. “Ansia, molta ansia per questa nuova esperienza”, ha commentato una mamma in attesa. Stessa sensazione confessata dalla figlia, Alessandra Accornero, all’uscita dal Monti, che ha poi sottolineato come alla fine sia andato tutto bene. “Adesso mi sento libera, pronta a pensare al futuro, magari nel campo delle Scienze motorie”, ha affermato.
“Mi aspettavo un esame più difficile”, ammette Nicole Maranzana della V EA dell’istiututo Monti, appena uscita dall’aula. “La cosa che più mi è dispiaciuta è stata aver dovuto dare le spalle ai professori durante le varie fasi dell’interrogazione”.
Commenti simili anche da parte dagli studenti che hanno sostenuto il colloquio nelle altre scuole superiori cittadine. All’istituto tecnico Artom a rompere il ghiaccio è stato Andrea Cavallo. “Non avevo idea di come sarebbe stato, ma è andata meglio di quanto mi aspettassi”, commenta. “I professori, forse anche perché ero il primo, sono stati molto comprensivi e tutta l’ansia di ieri e della notte è sparita. Adesso mi godo il momento, poi vedrò. Ho già due proposte di lavoro grazie all’esperienza effettuata in occasione dell’alternanza scuola lavoro, ma potrei anche continuare gli studi”.
All’istituto Artom, il secondo candidato a uscire dalla scuola è stato Davide Cognolato: “Anch’io mi aspettavo di peggio, soprattutto più tensione a causa della distanza fisica– dice – tensione che c’è stata nei giorni precedenti. Poi, come sono entrato, tutto è passato e adesso sono soddisfatto di com’è andata”.
Insomma, questo esame figlio dell’incertezza e del Coronavirus è iniziato e, alla fine, quello che è maggiormente mancato a tutti è stata la vicinanza di compagni e professori. “Alle lezioni online ci siamo abituati in fretta – è stato il commento unanime – ma alla lontananza no”.
Le parole dell’assessore regionale Elena Chiorino
Riguardo alla Maturità, un messaggio rivolto a tutti i Maturandi piemontesi è stato scritto dall’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino.
“Cari ragazzi,
l’esame di Maturità rappresenta un momento fondamentale per la vostra vita, per la vostra crescita umana e scolastica. Un rito di passaggio che conclude un percorso che avete intrapreso in quel lontano primo giorno di scuola in prima elementare. Da oggi si apriranno nuovi orizzonti: molti di voi sceglieranno un percorso universitario, altri si specializzeranno con un iter professionalizzante, altri ancora entreranno già subito nel mondo del lavoro.
L’esame di Maturità di quest’anno sarà ancora più particolare e verrà ricordato nei libri di storia. Sarà l’anno della Maturità ai tempi del Covid, quel maledetto virus che vi ha negato la possibilità di poter vivere insieme ai vostri compagni e ai vostri professori gli ultimi mesi del vostro percorso. Anche lo svolgimento dell’esame sarà differente, così come tutto è stato diverso dal 23 febbraio in poi.
Voglio pensare che proprio l’emergenza, la necessità di dover svolgere da casa gli ultimi mesi di insegnamento, il disagio di dover sostenere la prova in questa forma particolare, possano essere elementi in grado di offrirvi, paradossalmente, un valore aggiunto.
Perché gli ostacoli e le difficoltà che avete affrontato e che ancora affronterete vi renderanno più forti e determinati.
E un giorno, sono certa, racconterete ai vostri figli e ai vostri nipoti, con nostalgia e orgoglio che voi, e solo voi, siete stati «quelli della Maturità 2020».
L’Italia sta attraversando momenti di grande difficoltà. La Regione sta facendo la propria parte fino in fondo: sono certa che anche voi, in futuro, potrete contribuire, con spirito di abnegazione, preparazione e competenza a costruire un Paese migliore”.
Il messaggio del presidente della Regione Cirio
Ad inviare un messaggio agli studenti anche il presidente della Regione Alberto Cirio. “Non sono con voi – ha scritto – ma la vostra emozione posso sentirla. Perché il giorno della Maturità è uno di quelli che si ricordano sulla pelle per tutta la vita. Posso solo dirvi fate un bel respiro e avanti. Perché di imparare non si finisce mai. Ce lo hanno ricordato questi mesi. Ce lo insegna da sempre la vita. Andare a scuola è la palestra che ci allena ad affrontare il presente e a costruire il domani. Per questo alla scuola bisogna pensare di più. Lo chiediamo innanzitutto al Governo. Se non riapre la scuola non riapre il futuro. Forza ragazzi. Il Piemonte è con voi”.