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Attualità, Sport

1977: la Cattedrale vince il Palio più tragico e strano di sempre

Soltanto due le accoppiate classificate: trionfa il Duomo con Marco Grattarola su Larson

Tra colpi di scena e “furbate” non riuscite

Dopo aver raccontato della corsa del 1974,  puntualizzando come sia Canelli la “nonna” del Palio e non la Cattedrale, eccoci a raccontare l’evento del 1977, l’ultimo vinto dal Rione del Duomo esattamente 41 anni fa.
Quello del 1977 è il Palio più tragico e strano di sempre. Pieno di colpi di scena e furbate non riuscite. Lo fa suo la Cattedrale del Rettore Giovanni Pasetti, in precedenza primo storico Capitano del Palio. Riviviamo gli eventi di una giornata indimenticabile.

Alcuni dati

Batterie: due, ognuna di tre giri, i primi tre in finale.
Capitano: Romano Coppellotti.
Magistrati: Mario Quirico e Mario Frola.
Mossiere: Sabatino Vanni (Siena).
Maestro: Gea Baussano.

Prima batteria

Dallo steccato: Costigliole (Antonio Pigliaru, su Chicco), Torretta (Rinaldo Spiga, su Peente, San Paolo (Sergio Ruiu, su Aramis), San Martino San Rocco (Mauro Finotto, su Calvello), Santa Maria Nuova (Domenico Ginosa, su Roncisvalle), San Pietro (Angelo Garbarino, su Losna II), San Lazzaro (Renato Magari, su Capriccio) e San Secondo (Mario Beccaris, su “E’ sa prim”).
La previsione, vista la caratura dei partenti, è che ci sarà battaglia grossa. Niente di tutto ciò, perchè accade ciò che
nessuno avrebbe mai immaginato. I cavalli della Torretta e di San Secondo non si presentano in pista nei tempi consentiti. Il Capitano del Palio Coppellotti vorrebbe squalificarli, le discussioni rischiano di degenerare. Intanto i borghigiani dei due Comitati, per tamponare la situazione e dare tempo alle loro accoppiate di arrivare al canapo, invadono la pista. Dopo una lunga attesa ecco i cavalli fare la loro apparizione in pista, ma è troppo tardi. Coppellotti ha già deciso di estrometterli dalla batteria. Polemiche a non finire: si parla di un guasto al mezzo che trasportava i purosangue ma non c’è nulla da fare. Partono in sei, per modo di dire in verità, perchè Santa Maria Nuova resta al palo ed è subito fuori dai giochi. Va in testa Costigliole, tallonato da San Paolo e da San Martino San Rocco. Situazione immutata per due giri, poi San Martino San Rocco rompe gli indugi, attacca e va a vincere la batteria, davanti a San Paolo, Costigliole, San Lazzaro e San Pietro. In finale: San Martino San Rocco, San Paolo e Costigliole.

Seconda batteria

Altro colpo di scena. Il fantino di Canelli tenta di cambiare il proprio cavallo con quello di San Secondo che non aveva corso. La monta biancazzurra piglia pure un paio di cazzotti per aver tentato la furbata. Il truschino viene scoperto e Canelli è squalificato. Dallo steccato: Santa Caterina (Mario Cottone, su Regis), Tanaro (Gianni Viarengo, su Kim), Cattedrale (Marco Grattarola, su Larson), San Silvestro (Adriano Banzato, su Robinson), Don Bosco Viatosto (Giorgio Carnovale, su Giacomino) e Montechiaro (Franco Pavese, su Mock). Montechiaro va al comando, inseguito da Cattedrale e Santa Caterina. Inversione delle posizioni e Santa Caterina passa in testa.
Tanaro parte male, rimonta furiosamente, riacciuffa prima San Silvestro e poi i due davanti. I biancazzurri vincono la batteria davanti a Santa Caterina e Cattedrale. Dopo l’arrivo Kim, il cavallo di Tanaro, s’infila uno spuntone di legno tra collo e petto: nessun possibilità di salvarlo. Piange come un bambino il Rettore Piero Fassi.

La finale: arrivano in due

Finale: Tanaro, non potendo sostituire il cavallo, non è al canapo. Sorpresona: manca anche Santa Caterina. Il proprietario del cavallo Ettore Simonazzi, se l’è preso e riportato in scuderia per protesta, perché anche i cavalli esclusi di San Secondo e Torretta erano suoi. Corrono in quattro, anzi in tre, in quanto San Paolo resta lì, al palo. Dopo un giro si ferma San Martino San Rocco, per un infortunio al cavallo. Il Palio se lo giocano Costigliole e Cattedrale. A vincere è quest’ultima, con Marco Grattarola su Larson. Dietro, unico a tagliare il traguardo, è Costigliole. In due soli vengono classificati.

Massimo Elia

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