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torretta 2013
Attualità, Sport

Borgo Torretta: tre trionfi firmati da Beccaris e Zedde (doppietta)

I biancorossoblu assunsero la denominazione Nostra Signora di Lourdes a partire dal 1970. La prima vittoria è datata 1976, le due successive arrivarono nel 2004 e 2013

Gli anni successivi alla ripresa

Raccontare la storia del Borgo Torretta nel nostro Palio, o meglio ancora dei Comitati in cui compare la denominazione Torretta, significa riandare al 1967, anno della ripresa della manifestazione. In abbinata con Santa Caterina, Rettore Giovanni Sabbione, l’avventura terminò con una eliminazione in batteria. Nel 1968, con identica denominazione ma con Rettore Giuseppe Nosenzo, altro stop in batteria. Finale raggiunta invece nella successiva edizione, con l’accoppiata Lazzaro Beligni-Salicone, ma deludente il risultato: sesto e ultimo posto. Il 1970 è l’anno della svolta: nasce il Borgo Torretta Nostra di Lourdes, con Rettore Giovanna Sabbione Valle. Al canapo anche la Torretta Santa Caterina, sempre guidata da Giuseppe Nosenzo, che trionferà con il duo Sergio Ruiu-Amedeo. Per il neonato Comitato biancorossoblu l’esordio fu positivo in quanto Giuseppe Bertolino su Brilliperi si piazzò terzo in finale.

Nostra Signora di Lourdes

Dodici mesi dopo forfait della Torretta Santa Caterina, con partecipazione per contro nuovamente premiata dalla finale per la Torretta Nostra Signora di Lourdes, con fantino Octavio Tiengo su Brilliperi e Rettore Giovanni Amerio: arriverà il quinto posto. Il ‘72 è l’anno di rettorato di Giuliano Valle, non culminato però dal superamento della batteria. Valle cederà il testimone a Giuseppe Penna, che otterrà un altro quinto posto per i biancorossoblu con Antonio Pigliaru su La Poupoche. Altro cambio di manico al vertice del Comitato torrettese e timone nelle mani di Giovan Battista Spandonaro, che non verrà però premiato dalla conquista della finale. Ritorno nel 1975 di Giovanni Penna e vittoria sfiorata da uno sfortunatissimo Rinaldo Spiga, che si infortunò in batteria fratturandosi una costola e incrinandosi l’osso sacro. Si arrenderà in finale solamente a San Paolo, dopo una splendida rimonta nel terzo giro.

De Pascale e il trionfo di Beccaris

L’appuntamento con il Drappo fu però solamente rinviato di un anno. Siamo nel 1976 e alla guida dei biancorossoblu vi è Luigi De Pascale. Il fantino scelto è Mariolino Beccaris, al quale viene affidato il purosangue Cel. Batteria tranquilla, superata in scioltezza, ma finale combattutissima. Tutto si decide nell’ultimo giro: Beccaris trova uno spiraglio strettissimo all’interno e infila Finotto, fantino di Viatosto che conduceva la corsa. Pare fatta per la Torretta, ma resta da vincere lo strenuo tentativo di Magari (San Lazzaro) che si porta quasi all’altezza di Beccaris e gli rifila alcune nerbate. Mariolino però regge con il suo Cel e riesce ad imporsi per un soffio. La Torretta conquista il primo Palio della sua storia con la denominazione Nostra Signora di Lourdes. Nelle vie del Borgo e intorno alla chiesa parrocchiale, inaugurata nel 1964, esplode l’entusiasmo.

Alterne fortune

De Pascale passa la mano a Leandro Gallo, che guiderà i biancorossoblu fino al 1981. Cinque Palii e tre finali conquistate: quinto posto nel 1979 con Maurizio Mattei su Loth, identico piazzamento l’anno successivo grazie all’accoppiata composta dall’astigianissimo Gianni Viarengo e dal purosangue Anquetil, e infine sesto posto nel 1981 sempre con Viarengo ma questa volta su Scarlet.
Dal 1982 al 1987 la massima carica del Comitato biancorossoblu viene occupata da Giancarlo Fassone. Sei anni che iniziano con il sesto posto ottenuto da Vincenzo Ascolese su Ditels. Finale fallita l’anno successivo, ma raggiunta nel 1984 con la conquista della simbolica acciuga. Fantino è Mariolino Beccaris su Mister Mala. Annata in chiaroscuro quella a seguire, ma obiettivo poi centrato nel 1986 con Silvio Etrea su Arabesque: per lui sesto posto in finale. Gli anni dispari non portano bene a Fassone, che anche nell’ultimo Palio del suo mandato non supera la batteria. Fassone passa la mano e nel 1988 a subentrargli è Renzo Fasolis. Per lui tre anni al timone del Comitato e due finali disputate. Nel 1989 terzo posto con Tonino Cossu, detto Cittino, su Venere, al termine di una corsa terminata a cavallo soltanto da tre fantini. Il vincitore Bucefalo (Moncalvo), Il Pesse (Santa Maria Nuova) e appunto Cittino (Torretta). L’anno dopo settimo posto con Loris Armosino, chiamato a sostituire in finale Francesco Ticci. Il purosangue torrettese di quell’anno è Pasicle.

Da Amerio ad Alessia Valle

Il triennio a seguire fa segnare il ritorno di Giovanni Amerio alla guida dei biancorossoblu. Debutto poco felice (1991) con un’eliminazione in batteria, piazza d’onore l’anno seguente con l’accoppiata Gianluigi Mureddu su Pratao alle spalle del vincitore San Silvestro e “acciuga nel 1993 sempre con Mureddu su Pratao. Poca fortuna nel biennio 1994/1995 per Giuseppe Dezzani, che per due volte vede la finale sfuggirgli d’un soffio. Non va meglio nei due anni a seguire, 1996 e 1997 a Gianpiero (Gippy) Crosetti, mentre nei cinque Palii dal 1998 al 2001, quattro ordinari più lo “straordinario” del 2000, è Alessia Valle a reggere le sorti del Borgo. Finale che sfugge il primo anno, ma viene centrata nell’annata a seguire grazie all’accoppiata composta da Valter Pusceddu e Picciola: quinto posto. Nel Palio del Giubileo del 2000 Alessia Valle conferma il fantino Valter Pusceddu, che con il suo “grigio” si piazza quarto.

Carosso e la vittoria di Zedde

L’ordinario di quell’anno non vede i biancorossoblu in finale, mentre nel 2001 “Bucefalo”, dopo una lotta accanita con “Massimino” conquista il secondo posto. Alessia Valle cede il bastone del comando ad Alessandro Lazzarato, quinto sempre con fantino Maurizio Farnetani (Bucefalo) nel 2002, ma fuori dalla finale nel 2003. Il digiuno dei torrettesi ha termine l’anno dopo, con il debutto nella carica di Rettore di Roberto Carosso. Quest’ultimo ingaggia Giuseppe Zedde, detto Gingillo, affidandogli il treno Ergo Song. Il fantino biancorossoblu parte come una fucilata e saluta la concorrenza. Galoppata trionfale e secondo Palio della storia (Maestro Enrico Colombotto Rosso) per la Torretta Nostra Signora di Lourdes. Carosso resterà Rettore fino al 2008, fallendo però l’approdo in finale nei tre anni successivi alla sua vittoria: 2005, 2006 e 2007. La riassaporerà nel 2008, piazzandosi ottavo con Alessio Migheli, detto Girolamo.

Spandonaro e il bis di “Gingillo”

Nel 2009 a prendere le redini del Comitato torrettese è Giovanni Spandonaro, figlio d’arte, che diventerà il Rettore più longevo della storia paliesca torrettese restando in carica fino al 2019. Undici anni che iniziano con il terzo posto del 2009, ottenuto da un generosissimo Alessio Migheli, che però non viene confermato l’anno a seguire per fare spazio a Gigi Bruschelli. Trecciolino conquista la finale ma non la disputa, adducendo quale motivazione un forte dolore per un’ematoma alla coscia. Lo rimpiazza Raffero, che termina al sesto posto. La Torretta non supera la batteria nel 2011, ma sfiora il successo nel 2012 con Giuseppe Zedde che col il suo The Killachy Kyd si arrende unicamente a Bucefalo (San Martino San Rocco). L’accoppiata torrettese è però affidabilissima, al punto che Spandonaro la ripropone nel 2013. Una scelta che si rivelerà premiante, poichè i biancorossoblu “zittiranno” tutti con una prova magistrale di Gingillo e del suo splendido purosangue. Terzo Drappo che va ad arricchire la bacheca biancorossoblu (Maestro Piero Sciavolino).

Tempi duri

La Torretta non riuscira°più ad approdare alla finale (tre eliminazioni in batteria) fino al 2017, primo anno dei mezzosangue in Piazza Alfieri. Terzo posto con Valter Pusceddu su Tiepolo, accoppiata confermata anche nel 2018 ma eliminata in batteria. Ultimo Palio da Rettore per Spandonaro quello del 2019: il mezzosangue Tiepolo viene affidato a Silvano Mulas, che supera la batteria piazzandosi quarto, ma non può in seguito disputare la finale per un problema fisico accusato dal suo cavallo. Attuale Rettore del Borgo biancorossoblu, eletto sul finire del 2019, è Luca Perosino.

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