Nell’Astigiano ci sono 111 piccoli comuni, con meno di 5 mila abitanti, che potranno usufruire nei benefici previsti dalla cosiddetta “Legge Realacci”. Una legge che ha avuto un parto molto lungo: 16 anni (venne approvata nel 2017). Era infatti il 3 luglio del 2001 quando Ermete Realacci, allora deputato e presidente di Legambiente, firmò per primo il disegno di legge “Misure per il sostegno delle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti”. Un disegno che ha dovuto superare ostacoli di ogni tipo, a cominciare dai vari cambi di Legislatura, modifiche di maggioranze e anche l’emergenza sanitaria. Ora, finalmente, si è arrivati ad una fase cruciale con la definizione dell’elenco dei piccoli comuni che potranno accedere ai soldi, non tantissimi a dire il vero, previsti dalla legge.
«Le risorse stanziate non basteranno a colmare il gap tra le grandi aree urbane e tutto ciò che sta intorno – commenta il coordinatore piccoli Comuni di ANCI Piemonte, Gianluca Forno (nella foto), sindaco di Baldichieri – Non possiamo immaginare di risolvere i problemi delle aree interne con uno stanziamento di 160 milioni di euro in 6 anni. Tuttavia si tratta di un primo passo importante che va nella direzione da noi auspicata. Ricordo che ci sono voluti 16 anni per dare alla luce la Legge Realacci, ora occorre un cambio di passo. Ben venga dunque – conclude Forno – lo schema di decreto approvato in Conferenza Unificata, è una vittoria dell’ANCI che segna il passo di una rinnovata attenzione nei confronti dei piccoli Comuni».
«La definizione dell’elenco dei piccoli Comuni è un fatto positivo, atteso da tempo, che dovrà però essere seguito da altri passaggi fondamentali: accelerazione delle procedure e potenziamento del Fondo risorse dedicate a queste realtà importanti del Paese» aggiunge Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’ANCI e sindaco di Valdengo (BI), in merito all’approvazione da parte della Conferenza Unificata dello schema di DPCM che definisce l’elenco dei 5.518 piccoli Comuni.
Gli stessi potranno beneficiare dei finanziamenti previsti dalla legge: «Un passaggio importante – continua Pella – verso la piena attuazione del provvedimento che mira a sostenere e valorizzare le piccole realtà che coprono la gran parte del territorio nazionale».
Per rendere operativa la fase di utilizzo delle risorse dovrà essere emanato un altro DPCM che predisporrà il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni e fisserà le priorità degli interventi, da realizzare con il Fondo ad hoc. «Certamente da incrementare, vista la portata della legge e la dotazione attuale che ammonta – sottolinea il vicario ANCI – a 160 milioni di euro in sei anni. Rispetto a quanto definito nel 2017, in fase di approvazione della legge, è necessario un cambio di passo sia nei tempi di attuazione che nella disponibilità di risorse destinate a realizzarne gli obiettivi».