E’ partita oggi la seconda campagna di controllo della qualità dei pellet in vendita in Piemonte portata avanti dall’Arpa in collaborazione con i Carabinieri Forestali.
Anche nella provincia di Asti sono previsti capillari prelievi di campioni di sacchetti in commercio che verranno poi inviati ai laboratori dell’Arpa per una loro analisi completa. Ad annunciarlo il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto che ha ricordato anche i risultati della prima campagna di controllo tenutasi esattamente un anno fa, in piena stagione di accensione delle caldaie a pellet, sempre più numerose.
L’anno scorso furono 10 le squadre in campo che passarono al setaccio i materiali in vendita. Erano stati prelevati 37 campioni nella piccola distribuzione, ultimo passaggio prima dell’acquisto da parte del consumatore finale. Quattro di questi campioni erano stati fatti in provincia di Asti, sia di materiale di produzione italiana che di quelli di produzione estera.
«A conclusione di questa prima indagine – dice ancora il direttore Robotto – è emerso che esistono criticità sui pellet che si trovano in commercio nella nostra regione, che possono avere una ricaduta sulle emissioni di polveri sottili. Nella quasi totalità si tratta di pellet dichiarati di classe A1, ossia “di qualità eccellente” secondo i dettami della norma UNI EN ISO 17225-2. Tuttavia, secondo le analisi effettuate in laboratorio dall’Arpa, sono emersi 5 casi di qualità più scadente (A2 e anche B)».
L’importanza di questi controlli è dovuta al fatto che il riscaldamento atmosferico soprattutto per quello che riguarda le emissioni di polveri sottili. Per ottenere la massima efficienza dal processo di combustione e minimizzare quindi la produzione di polveri sottili (particolato PM10) è di fondamentale importanza che si utilizzino esclusivamente combustibili di elevata qualità.