Il 23 ottobre 2020 la città di Asti ospitava l’arrivo della 19esima tappa del 103esimo Giro d’Italia. A gestire l’evento, approdato nella nostra città per la quinta volta, era stato il Comitato di Tappa, incaricato dal Comune di Asti e presieduto dall’avvocato Giovanni Trombetta (consigliere comunale con delega ai Grandi Eventi) e composto da Beppe Giannini, Pippo Ercole, Walter Massasso, Gianmaria Piacenza, Walter Rizzo, Dario Rossino, Sergio Scuvero e Giovanni Turello. Sono stati loro ad agire da “padroni di casa” presso la Sala Platone del Comune di Asti alla conferenza stampa andata in scena nella mattinata di ieri, lunedì, sancita per tracciare il bilancio di chiusura, dati definitivi alla mano, della kermesse in rosa.
Accanto a loro il sindaco Maurizio Rasero, in un evento organizzato dal Comitato Tappa stesso e conseguentemente orfano di altri esponenti della Giunta. A prendere la parola per primo è stato il sindaco Rasero: «Quando è nata la possibilità di ospitare il Giro d’Italia, ovviamente, l’incubo della pandemia era assolutamente distante da tutti noi. Il rammarico maggiore, a mio avviso, è quello di non aver potuto offrire ai cittadini la possibilità di assaporare al meglio una kermesse tanto importante proprio a causa del Covid – esordisce il primo cittadino – Ovviamente non è colpa di nessuno, e abbiamo cercato in tutti i modi di rispettare le norme. Non a caso tutti gli eventi a corollario della tappa di ottobre, come gli stand gastronomici, ad esempio, sono stati annullati. Come ovunque nei pressi del traguardo si sono radunate persone, tuttavia abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per agire al meglio». «Spiace – continua il sindaco – che un evento come questo, motivo di orgoglio per chi lo ospita, anzichè venire accolto con entusiasmo porti anche con sè polemiche. C’è sempre chi cerca di gettare fango anche in queste situazioni». In merito alle querelle legate ai costi di organizzazione, Rasero puntualizza: «Metà del budget è stato sostenuto dalla Regione Piemonte. Il resto è arrivato grazie agli sponsor, che scelgono come e quanto investire, e devo ringraziare il Comitato Tappa che ha lavorato alacremente per la perfetta riuscita della giornata. La manifestazione è stata per il Comune a costo zero». Le spese legate a Rcs sono state quindi sostenute interamente grazie alla Regione e al contributo della Banca di Asti, cui si aggiungono gli altri introiti pubblicitari e benefit utili a coprire le spese logistico-organizzative.
«Siamo orgogliosi del lavoro svolto – ammette Giovanni Trombetta a nome di tutto il gruppo organizzatore – Il Giro d’Italia ha portata internazionale, dà certamente lustro alla città. Possiamo affermare di essere non solo riusciti a sostenere interamente i costi attraverso gli sponsor ma anche di aver chiuso il bilancio in attivo di 13.427 euro».
In merito alla possibile organizzazione di una nuova tappa, magari a cronometro, nel 2022, Trombetta dichiara: «In questo momento è impossibile fare previsioni, c’è consapevolezza che anche il Giro 2021 avrà complessità legate all’emergenza pandemica. Certamente però c’è la possibilità e la disponibilità da parte di Rcs nel valutare una nuova tappa nella città di Alfieri l’anno venturo. Non abbiamo certezze, anche perchè prima di impegnarci nell’eventuale progetto occorre valutare la sostenibilità dello stesso e la disponibilità dei partner commerciali a supportarci».
La tappa astigiana, caratterizzata dall’inedita protesta dei ciclisti e per questo accorciata sensibilmente rispetto alle previsioni (da Morbegno-Asti è divenuta Abbiategrasso-Asti), ha ricevuto un importante premio: l’organizzazione locale è stata infatti premiata come terza nella classifica della raccolta rifiuti, un soffio dietro a Milano e Sestriere.
A prendere la parola anche Beppe Giannini, capo ufficio stampa del Comitato Tappa: «Ci tengo a ringraziare Filippo Pinsoglio, che ha creato il logo ufficiale. Un grande artista che ha dato un contributo essenziale. Purtroppo quando la carovana rosa è giunta in piazza Alfieri ero ricoverato in ospedale a causa del Covid-19, un enorme rammarico non aver potuto seguire questo grande momento di sport personalmente. Credo che assieme al Brasile ospite ad Asti nel 1990 per i Mondiali di calcio e alla visita del Papa nel 1993, il Giro d’Italia sia una delle più grandi kermesse avvenute in città». Come verranno utilizzati i tredicimila euro risparmiati? «Siccome provengono dallo sport abbiamo stabilito che verranno destinati allo sport locale, per operare delle migliorie nelle strutture e nelle situazioni che lo necessitano», chiosa il sindaco Maurizio Rasero.