La Questura di Asti ha salutato, con questo inizio dell’anno, due investigatori che hanno raggiunto l’età della pensione.
La prima a salutare la sua attività lavorativa in polizia è stata l’ispettore superiore Liliana Macario. Si è arruolata nel 1986 scalando la carriera prima con la nomina a vice sovrintendente poi ad ispettore. Ha lavorato a lungo alla Squadra Mobile e alla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Asti occupandosi sempre di reati contro le donne e i minori, occupandosi delle indagini delle cosiddette “fasce deboli”. Negli ultimi anni ha messo a frutto la sua esperienza alla divisione Anticrimine ottenendo numerosi riconoscimenti personali e professionali. Ha condiviso la sua professione con la passione civile in veste di volontaria attiva di Libera Asti.
Ieri invece era l’ultimo giorno di lavoro per il commissario capo Ettore Ricci, 60 anni. E’ stato uno degli investigatori di punta della polizia astigiana dove ha trascorso tutta la sua carriera.
Ha inizio alla Digos, dove, fra le altre cose, organizzava le scorte a Giovanni Goria quando era presidente del Consiglio. E poi 25 anni divisi fra il servizio alla Squadra Mobile e la sezione di pg della Procura della Repubblica. Nella sua carriera ha lavorato sotto 17 diversi Questori, a partire dal dottor Carriero. In tribunale ha lavorato con i procuratori Sorbello, Laudi, Vitari e Paone durante le sue reggenze.
Tante le indagini che lo hanno visto impegnato fino alla scoperta dei responsabili, a partire dall’omicidio Cambursano passando per quello di Lorena Veronesi e poi di Fatima Leshbarda. Cui aggiungere le tante inchieste su droga, gravi rapine e altri reati di particolare rilievo criminale.
L’ultimo periodo, prima della pensione, lo ha visto prestare servizio come funzionario delle Volanti dopo un breve periodo alla Polizia Postale.
Ad entrambi vadano anche le congratulazioni della redazione cronaca de La Nuova Provincia.