Si chiama acceleratore lineare ed è utilizzato in radioterapia per le cure oncologiche. Per i pazienti malati di tumore è una grande speranza di guarigione anche se non sempre il percorso di cura risulta lungo e faticoso. Grazie ad un importante investimento di circa 2 milioni di euro affrontato dall’Asl di Asti, da qualche giorno il reparto, sotto le nuvole illuminate sul soffitto, dispone di una nuova apparecchiatura all’avanguardia che innalza notevolmente il livello tecnologico delle prestazioni nei confronti dei pazienti oncologici.
E’ venuto direttamente l’assessore regionale Luigi Icardi a presentarlo insieme al direttore generale dell’Asl di Asti Flavio Boraso.
La nuova apparecchiatura ha un duplice vantaggio: da una parte riduce ad una media di 6/7 sedute il percorso che prima durava una quarantina di trattamenti per ottenere lo stesso risultato. Una riduzione sensibile che regala qualità della vita migliore ai pazienti. E poi una maggiore efficacia grazie alla maggiore precisione dei trattamenti che risparmiano una porzione maggiore di tessuto sano andando al contrario a colpire in modo più mirato le cellule tumorali.
«Questo grazie alla dotazione di una speciale Tac interna per verificare quotidianamente la corretta centratura del trattamento radioterapico sul bersaglio tumorale del paziente che ci consente di colpire con maggiore precisione solo il tumore – dice la dottoressa Maria Tessa, direttore del Reparto – In questo modo si riducono numero di sedute e tossicità per i pazienti. Con questa acquisizione la Radioterapia di Asti si allinea ai principali centri oncologici regionali in termini di parco tecnologico».
Una delicata fase di avvio che si è svolta nello scorso anno con tutte le cautele anti contagio che ha visto lavorare in team numerose professionalità per le quali è stato ringraziato, a nome di tutti, l’ingegnere clinico Lombardi.
«Un ospedale, per lavorare bene, deve poter contare su due risorse: quelle umane, e qui ad Asti possono vantare un valore indiscutibile, e quelle tecnologiche per una diagnostica sempre più mirata ed efficienza -ha detto l’assessore Icardi – Quest’ultima può fare la differenza fra la vita e la morte di un paziente».
Grazie a questo acceleratore, Asti sarà anche tra i centri di formazione per i medici radioterapisti di domani, rafforzando un già consolidato rapporto con il mondo universitario.
Anche il sindaco Rasero, presente alla simbolica inaugurazione del macchinario, ha voluto complimentarsi con la Direzione aziendale sottolineando come «sia un segnale importante per tutta la cittadinanza poter apprezzare come l’Asl AT sia così fortemente impegnata sul fronte del contrasto alla diffusione del Coronavirus, ma, al contempo, dimostri grande attenzione nel portare avanti tutte quelle attività imprescindibili e strategici per la nostra sanità».