C’è anche una casa astigiana nelle tre per le quali Libera Piemonte ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma Starteed per finanziare lavori di abbattimento di barriere architettoniche a beni confiscati alla mafia.
E’ la “Casa delle Rose”, una parte di Cascina Graziella, il grande progetto di Libera sul nostro territorio per restituire alla comunità più in difficoltà un bene che era appartenuto ad un esponente di Cosa Nostra.
Cascina Graziella negli anni ha preso forma e attualmente la Casa delle Rose è praticamente pronta per l’accoglienza. Mancano ancora gli arredi ma il grosso dei lavori è stato fatto.
Il problema è che è distribuita su due piani e anche il primo è in dislivello rispetto al piano cortile: questo pone seri problemi di accesso a chi è portatore di disabilità.
Con la campagna “Restituiti, a tutte!” Libera Piemonte intende non solo realizzare i lavori di natura strutturale, ma ache dotarla di cartellonistica informativa adatta a persone con difficoltà psico/sensoriali per raccontare a tutti la storia di quei luoghi e consentirne una agevole fruizione.
«I beni confiscati riutilizzati socialmente sono l’esempio concreto di come le mafie si possano sconfiggere grazie all’azione sinergica delle forze migliori dello Stato. In Piemonte la percentuale di beni restituiti alla collettiva è ancora troppo bassa, attestandosi attorno al 20% – spiega Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte – Per questo è doveroso che questi luoghi, finalmente tornati alla cittadinanza, siano completamente fruibili e accessibili, senza barriere, di qualsiasi tipo».
La raccolta fondi terminerà il 7 marzo.
Per ulteriori informazioni su come sottoscrivere un’offerta, si può visitare la pagina https://beniconfiscatipiemonte.starteed.eu/