Fu la prima discoteca appositamente realizzata per accogliere un gran numero di persone all’insegna della musica e del ballo, la più grande e la più bella della provincia di Asti, e rappresentò un’epoca per tantissimi giovani dell’Astigiano e non solo. Una grande struttura, nata per volontà di quattro soci, che andarono a “studiare” le balere dell’Emilia Romagna per allestire una sala da ballo che in zona fosse assolutamente innovativa. Iniziò così la storia del Dancing Music Hall “Dixie” di Isola d’Asti, la discoteca sulla strada statale Asti – Alba, diventata poi, negli anni successivi alla sua chiusura e con proprietari diversi, prima “Invidia” e quindi “Mediterraneo”. Oggi la struttura è chiusa e posta in vendita. Ma nel cuore e nella memoria di tantissimi astigiani è rimasto il “Dixie”, che ha rappresentato un modo nuovo di uscire di casa e divertirsi tra gli anni ’70 e ’80.
L’apertura inaugurale del “Dixie” avvenne il 6 gennaio 1975, festa dell’Epifania. Si concretizzava il progetto a cui avevano dato vita Adriano Paracchino, Armando Ferretto, entrambi di Isola, Felice Comune, di Castagnole Lanze, e Franco Pescarmona, di Asti. «Per un anno girarono per i locali da ballo della Romagna per osservare strutture e allestimenti e poter portare ad Isola gli arredi e attrezzature più moderne, dalle luci ai laser che caratterizzavano l’atmosfera della discoteca», racconta Marina Paracchino, figlia di uno dei proprietari del “Dixie”, che nei suoi anni di gioventù visse da vicino insieme alla famiglia il lavoro e l’ambiente della discoteca. La struttura, dai caratteristici colori rosa e verde su sfondo bianco, con il grande muso del coniglio che campeggiava sulla “x” al centro del nome “Dixie”, contava 2.500 posti a sedere, due bar, una grande pista da ballo e il piazzale con maxiparcheggio su cui ancora oggi si volge lo sguardo, transitando in auto di fronte alla discoteca, delle migliaia di persone che in quel locale hanno ballato, hanno fatto nuove amicizie, si sono conosciute e anche innamorate.
Gadget custoditi nei cassetti
Si ballava il venerdì sera il liscio; il sabato sera, la domenica pomeriggio e la domenica sera la musica dance. «Il sabato e domenica 2-3 mila persone erano presenti in discoteca e si ballava con orchestre che suonavano dal vivo. Nei primi tempi si girava in auto nella zona con una “Buick”, per farsi pubblicità e far conoscere la discoteca. E tanti erano i gadget che erano stati dedicati al “Dixie”: dagli adesivi in diversi colori, magliette, portachiavi e soprattutto i posacenere, a partire da quelli con la scritta “Mi hanno rubato al Dixie”, pensati proprio perché le persone li portassero a casa», ricorda Marina Paracchino. E quei gadget, come altri “reperti” di quell’epoca, quali i biglietti d’ingresso per le “dame” e i “cavalieri” e i ticket per le consumazioni al bar, rendono concreti i ricordi della gioventù dell’epoca e spesso escono dai cassetti per essere condivisi sul gruppo Facebook “Quelli che andavano a ballare al Dixie”, creato da Enrico Cavallero, oggi sindaco di Costigliole, e che conta 1.500 iscritti. «Il “Dixie” ha segnato per noi un’epoca. Ogni fine settimana partivano i pullman da Asti, ma anche da Costigliole, per portare i giovani a ballare ad Isola e lì si ritrovavano ragazzi da tutti i paesi della provincia e provenienti anche dal Torinese – racconta Cavallero – Ricordo le serate trascorse in allegria e in compagnia: un divertimento sano, che ha lasciato bellissimi e indelebili ricordi». E proprio al “Dixie” il sindaco di Costigliole conobbe Cinzia, la ragazza che poi è diventata sua moglie: lei di Villafranca, lui di Costigliole, si conobbero tra le luci e la musica del “Dixie”, si innamorarono e si sposarono. «Anche i miei genitori si conobbero al “Dixie”, si innamorarono e si sposarono», ricorda un altro primo cittadino, il sindaco proprio di Isola Michael Vitello.
I grandi nomi della musica
Una storia lunga dieci anni quella del “Dixie”, dal 1975 al 1985, costellata di ricordi gioiosi, ma anche segnata da fatti tragici. Era il 29 settembre 1979: una bomba fu piazzata al “Dixie” e nell’esplosione perse la vita uno dei proprietari, Franco Pescarmona. Aveva 38 anni. Si cercò di andare avanti. Negli anni ’81-’82 fu il momento dei cantanti e delle band, artisti allora agli inizi, ma che divennero grandi nomi: Claudio Baglioni, Lucio Dalla, i Ricchi e Poveri, Marcella Bella, Francesco De Gregori, i New Trolls, Miguel Bosé, i Pooh, Loredana Berté, Donatella Rettore, Pupo, i Rockets. Sono alcuni dei nomi che si ricordano tra gli artisti che la domenica sera cantarono al “Dixie”. E poi Vasco Rossi: «Era in programma il suo concerto, ma non cantò per il poco pubblico presente. Ma soggiornò al vicino “Cascinale”», qualcuno ricorda. Era il 1982, l’anno in cui esordì al Festival di Sanremo, classificandosi all’ultimo posto. Di lì a poco il suo successo, che continua in modo straordinario anche oggi.
«In quegli anni avevamo ripreso l’attività, ma nel frattempo aveva aperto la discoteca a Vigliano e non avevamo praticamente pubblico: iniziammo così a proporre concerti la domenica sera e fu un grande successo. La serata con Francesco De Gregori ebbe un pubblico di 4.800 persone», spiega Marina Paracchino. Tra gli eventi che venivano ospitati al “Dixie” ci furono anche le feste di fine anno delle scolaresche, veglioni di Carnevale e ritrovi di associazioni e gruppi.
Tra i ricordi quelli di un giovanissimo Elio Comune, costigliolese che nel 1982 lavorava all’American bar del “Dixie”: «Tanti ricordi. I venerdì sera con il liscio, i concerti degli artisti italiani e delle band emergenti. I pienoni del sabato sera e la domenica pomeriggio, quando svestivo i panni di barista e mi buttavo in pista con gli amici. Anni unici e indimenticabili e tanta nostalgia per uno stile di divertimento ormai perduto – racconta – Dario, scomparso qualche anno fa, era il direttore dell’American bar, dove si servivano cocktails e long drink; mentre al bar centrale si servivano soprattutto birre e bibite».
La fine di un’epoca
Nel 1983 un incendio, che danneggiò in modo non grave la struttura: si decise anche questa volta di andare avanti e riaprire la sala. Ma nel 1985 un nuovo incendio doloso, questa volta disastroso, negli effetti e nel modo in cui fu attuato. Banditi a volto coperto arrivarono nel piazzale a bordo di un’auto intorno a mezzogiorno. Fecero irruzione nel locale a mano armata, bloccarono chi era all’interno in quel momento e iniziarono a spargere benzina in ogni angolo della discoteca, poi appiccarono il fuoco e il rogo fu devastante. La discoteca aveva riaperto nel mese di maggio, dopo il primo incendio; a giugno, soltanto un mese dopo, dunque, avvenne l’assalto dei banditi. Fu la fine del “Dixie”, i proprietari decisero di non riaprire più e l’anno successivo, nel 1986, la discoteca venne venduta.
La struttura doveva essere trasformata in un supermercato. In realtà quel progetto non si realizzò e riaprì come sala da ballo.
La storia è proseguita con la discoteca “Invidia” e poi con il “Mediterraneo”. Fino alla chiusura di questi ultimi anni e la decisione di mettere in vendita l’edificio. Il cartello “vendesi” comparso negli ultimi mesi ha risvegliato tanti ricordi e tanta nostalgia, soprattutto tra chi oggi “veleggia” intorno ai 60 anni, per quei fantastici dieci anni di gioventù allegra e spensierata, in cui le serate erano all’insegna della musica, del ballo, anche di quei “lenti” immancabili nelle pause dell’orchestra, in cui si consumava un drink o una birra a serata e poco dopo la mezzanotte la musica si fermava, le luci si riaccendevano, la pista si svuotava e si faceva ritorno a casa.