Quando Gianni Viarengo debuttò sull’ovale di Piazza Campo del Palio, era il 1977, gli addetti ai lavori e gli appassionati guardarono a lui come giovanissimo fantino in grado di scrivere pagine importanti nella storia della corsa. Solamente in parte la previsione si avverò.
Gianni è mancato nel pomeriggio di ieri, a poco più di sessant’anni. Una morte improvvisa che lascia un vuoto grande in un ambiente già duramente provato dal succedersi dell’ultimo anno di eventi.
Non amava troppo la ribalta, era una persona buona e semplice, sempre disponibile al dialogo e con una parola gentile per tutti. La buona sorte non gli fu amica il giorno della sua prima apparizione al Palio: ingaggiato da Tanaro, Borgo nel quale era cresciuto, fortemente voluto dal Rettore Piero Fassi, Gianni corse con Kim guadagnando la qualificazione alla finale al termine di una batteria dominata.
La malasorte, sotto forma di un paletto a sostegno dello steccato pochi metri dopo il traguardo, lo attendeva però spietata. Kim andò ad appoggiarsi sullo spuntone di legno ed il suo peso fece il resto. Restò infilzato tra petto e collo e per lui non ci fu più nulla da fare.
Gianni Viarengo, soprannominato Gramigna per la caparbietà e la voglia di lottare che metteva in corsa, restò segnato, soprattutto dal punto di vista morale, dall’accaduto. Tanaro gli diede nuovamente fiducia l’anno seguente ma i riscontri in pista non furono positivi. Negli anni seguenti corse ancora per Montechiaro, per la Torretta (alla quale regalò un quinto ed un sesto posto in finale, rispettivamente nel 1980 e 1981) e per Tanaro nel 1984, ma senza fortuna.
Poco più che venticinquenne smise di correre, diventando proprietario e preparatore di purosangue. I suoi esemplari trovarono spesso collocazione in altri Palii, soprattutto a Legnano. La sua era una presenza costante sia negli ippodromi più vicini ad Asti, Milano e Varese in particolare, sia negli eventi in programma ogni anno sulla pista dello stadio “Censin Bosia”.
Nella sua scuderia di località Trincere, presso la quale fino all’ultimo è stato quotidianamente presente, aveva preparato e seguito cavalli di primissimo piano.
Le sue ultime apparizioni al Palio quale proprietario lo avevano visto stringere un rapporto forte con il Borgo Santa Maria Nuova, al quale fornì la cavalla montata da Martin Ballesteros nel 2015 e 2016.
Il nostro ultimo incontro risale ad un paio di settimane fa. Gianni, a Trincere, portava in pista una saura di tre anni da poco arrivata nella sua scuderia. Le sue parole: “E’ ancora un po’ timorosa ma promette bene. E’ una purosangue ovviamente. Io non ho mai preso in considerazione i mezzosangue, non mi interessano”.
Ai familiari di Gianni, agli amici e a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo vanno le sentite condoglianze de “La Nuova Provincia”.
Nella foto, Gianni Viarengo con Barbara Concone, ex Rettore di Santa Maria Nuova