L’allarme all’archivio storico
«La città dormiva. La notte di metà luglio era piuttosto fresca e l’estate stentava a manifestare in pieno tutto il suo caldo carattere che solitamente bisticcia con quello umido dell’aria proveniente dal fiume Tanaro, facendo subire agli astigiani le conseguenze di tali incomprensioni. Per le strade e le piazze del centro storico regnava il silenzio più assoluto tanto che si poteva udire il ronzio dei vacchi lampioni che illuminavano i portici di piazza Alfieri con una sinistra luce gialla. Fabio e Andrea si trovavano di turno quella notte, fino alle sei del mattino. Ed erano solamente le tre e mezza!». I due agenti della polizia municipale di Asti vengono inviati dalla centrale all’Archivio storico dove l’allarme segnala l’intrusione di estranei. Avranno un incontro che li segnerà per sempre e insieme ad altri colleghi cercheranno di capire perché quella notte furono scelti proprio loro per rendere giustizia a qualcuno che la invocava da oltre un secolo. Prende avvio così un’indagine avvincente, dal ritmo incalzante e che ci trasporta in un’epoca passata della storia cittadina.
Un viaggio affascinante tra le vie e gli antichi palazzi del centro cittadino astigiano, per ricostruire la storia di Maria, poco più di una ragazzina, che un triste episodio della sua vita ha portato a trovare rifugio nell’orfanotrofio “Buon pastore”, un tempo ospitato a Palazzo Mazzola, oggi sede dell’archivio storico comunale e del museo del Palio. Della memoria dell’Opera pia “Buon pastore” c’è ancora traccia sul portale dell’edificio, che si trova a pochi metri dalla Cattedrale di Asti. Il romanzo di Borgo ci immerge nelle atmosfere e suggestioni di un tempo ormai lontano, portandoci in giro tra la città in un percorso di tanti scorci e ambientazioni. Il romanzo propone infatti, in modo sapiente, due piani temporali: quello contemporaneo che racconta l’indagine degli agenti della polizia municipale alla ricerca di una spiegazione degli avvenimenti soprannaturali a cui hanno assistito e il flashback, indietro di cent’anni, che ci offre in modo delicato, elegante e carico di tenerezza il ritratto della piccola e sfortunata Maria. Figure coinvolgenti ci accompagnano nella lettura di un romanzo raffinato, attento ai sentimenti e alle sofferenze di chi è più debole. Per arrivare, in un crescendo, ad un finale inaspettato. Posto d’onore per chi ama le storie di mistero e di fantasmi.
L’autore
Stefano Borgo è nato ad Asti il 25 marzo 1964, dove vive e presta servizio con il grado di commissario nella polizia municipale. Si è diplomato al liceo scientifico “F. Vercelli” della sua città, interrompendo gli studi in giurisprudenza intrapresi. Colpito dal racconto di due colleghi che durante un’ispezione notturna all’archivio storico udirono dei passi di corsa di un bambino, ha provato a romanzare quell’episodio pur non essendosi mai cimentato nella scrittura. Ne è nato così Allarme all’archivio.
La scheda
“Allarme all’archivio” – di Stefano Borgo
Anno 2017, 270 pagine
Libro € 14