Frizioni tra il sindaco di Moasca, Andrea Ghignone, e il presidente della Provincia Paolo Lanfranco. Oggetto della contesa il “dosso” di Moasca sulla strada provinciale diretta verso il sud Astigiano. O, per la precisione, la sua mancanza tra i progetti “trasversali” che la Provincia ha indicato nelle priorità da finanziare con il Recovery Plan. «È stato inserito, tra le priorità, il progetto per il potenziamento della viabilità nel Comune di Valfenera (di cui Lanfranco è sindaco ndr), – lamenta Ghignone – ma non ci sono interventi nel sud Astigiano, a cominciare dalla messa in sicurezza del dosso di Moasca».
Sul dosso transitano circa 2,5 milioni di veicoli ogni anno «di cui – ricorda il sindaco – oltre il 30% viola il limite di velocità dei 70 Km/h». Ma se non l’ha previsto di sua iniziativa la Provincia, a inserirlo tra i desiderata è stato lo stesso Ghignone compilando l’apposita scheda, per un valore di 3 milioni di euro. Infatti l’Ente provinciale aveva inviato ai Comuni, il 9 marzo, la nota con i progetti primari da proporre alla Regione chiedendo loro di integrarli. «Così ho fatto anche se in Consiglio provinciale ci sono altri rappresentanti del territorio e mi aspettavo da parte loro un interessamento» conclude Ghignone. In ogni caso non esiste un progetto definito, ma solo l’idea di fare qualcosa per migliorare quel tratto di strada.
Dal canto suo Lanfranco replica alle accuse: «La polemica su Valfenera è di cattivo gusto, ma l’Ente provinciale è tenuto a trasmettere le proposte pervenute dai Comuni, non a fare valutazioni di merito. Se Ghignone ha inserito la scheda sul dosso, allora sarà compresa nel dossier come tutte le altre».