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Attualità
Intervista

Recovery Fund, Forno: «Il futuro rilancio passa attraverso i piccoli comuni»

Il sindaco di Baldichieri d’Asti e Coordinatore Anci dei piccoli Comuni del Piemonte spiega come deve essere la programmazione post Covid-19.

Si inizia a studiare l’Italia del post Covid e lo si fa guardando anche ai piccoli comuni e all’immenso patrimonio edilizio rurale del nostro Paese. Sono 1,65 miliardi di euro i contributi chiesti, nel Piano del Recovery Fund, dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per destinarli ai borghi e valorizzare l’economia agricola. Queste misure interessano molto da vicino il Piemonte, la regione con il maggior numero di piccoli comuni. Sono, infatti, 1.046 i centri piemontesi con meno di 5.000 abitanti su un totale nazionale di 5.498 paesi.

«Rilanciare e riqualificare i piccoli paesi»

I finanziamenti che si prospettano per il futuro soddisfano Anci Piemonte, come spiega Gianluca Forno sindaco di Baldichieri d’Asti e Coordinatore dei piccoli Comuni e delle Unioni di Comuni del Piemonte. «La pandemia da Covid-19 – spiega Forno – ha reso ancora più evidente l’importanza strategica di rilanciare e riqualificare i piccoli paesi. Oggi più che mai dobbiamo pensare a una nuova attrattività per residenti e turisti. I nostri sforzi devono essere orientati al miglioramento della qualità dei servizi, alla promozione delle ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e agroalimentari del territorio».

Il problema della banda larga

Il recupero dei piccoli borghi o delle costruzioni rurali fornisce anche l’opportunità di alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile. C’è però un problema: l’enorme ritardo nell’espansione della banda larga dove appena il 68% dei cittadini dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti. «È, quindi, strategico superare il divario digitale che spezza il Paese fra le zone servite dalla banda larga e quelle che non lo sono, fra città e campagne, per poter pienamente valorizzare le enormi risorse che il territorio può offrire», afferma Forno.

«Investimenti oltre i confini del singolo comune»

Lo stanziamento richiesto da Franceschini potrebbe non essere però sufficiente per il recupero di tutti i borghi italiani con il loro immenso patrimonio edilizio da salvare, ma è comunque un inizio importante. «Inutile negarlo – conclude Forno – servono risorse per riqualificare edifici e ambiente, ma occorrono anche politiche territoriali condivise, strutturate e coerenti con gli obiettivi fissati. Il recupero dei borghi e dell’edilizia rurale in abbandono è una scelta strategica importante, anche per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente. Per fare questo è necessaria una politica di medio periodo, che abbia una visione, che sappia superare logiche che, da troppo tempo, indeboliscono anziché rafforzare il nostro Astigiano. È tempo di pensare a progetti ed investimenti che travalichino i confini del singolo comune e che superino impostazioni basate su piccole e medie distribuzioni a pioggia che servono poco rispetto ad un effettivo rilancio del territorio e che, proprio a causa delle logiche che le guidano, rischiano piuttosto di frenarne le migliori energie, spinte e motivazioni».

Tante idee e proposte

I rappresentanti dei moltissimi piccoli comuni italiani, quindi, hanno lanciato idee, proposte e chiesto finanziamenti per salvaguardare e valorizzate le piccole realtà italiane. Quelle realtà, così vere, spesso dimenticate, ma che rappresentano lo spirito, il cuore pulsante dell’Italia e della sua cultura. «Credo – conclude Forno – che le nostre comunità potranno avere delle opportunità molto interessanti nel prossimo futuro, ma per poterle sfruttare al meglio dovremo essere capaci di cambiare passo e saper scegliere insieme investimenti e progetti che abbiano al contempo visione e concretezza, anche quando riguarderanno più da vicino, o in maniera diretta, comuni a noi vicini e non specificatamente il nostro».

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