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Ad Asti scoperta una zanzara mai vista prima in Piemonte

La sua presenza intercettata durante i monitoraggi costanti dell’Ipla alle Casegrotta di Mombarone e a Valleandona

Asti incubatrice di una specie di zanzara mai vista prima in Piemonte. Lo ha scoperto l’Ipla, l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente, che ha classificato una specie di zanzara non ancora diffusa nella nostra regione.

Si tratta della “aedes koreicus” che è stata intercettata in frazione Mombarone, alle Case Grotte nelle immediate vicinanze del cimitero e in frazione Valleandona, nel corso del piano regionale di lotta alle zanzare secondo il quale i tecnici dell’Ipla effettuano monitoraggi accurati per individuare focolai e aree a rischio di diffusione delle zanzare.

La zanzara coreana (Aedes koreicus) è una specie invasiva di origine asiatica dalle abitudini simili alla zanzara tigre: diurna, urbana, si riproduce in piccole raccolte d’acqua e punge anche l’uomo. Le forme adulte di Aedes koreicus, si legge sul sito Ipla, sono relativamente grandi e presentano delle macchie bianche, su sfondo nero, sulle zampe e su altre parti del corpo ma si differenzianoda Aedes albopictus (zanzara tigre) per la mancanza della linea bianca longitudinale presente sul dorso. E’ più tollerante al freddo e si può trovare in zone dove la zanzara tigre non è presente. L’Aedes koreicusè una zanzara endemica in Giappone, nel nordest della Cina, nella Corea del Sude in alcune aree della Russia.  Può trasmettere alcuni patogeni all’uomo e agli animali come l’encefalite giapponese (virus JEV) e la filariasi. Le Filariasi trasmesse, come vettore, da tale zanzara sono: nell’uomo la filariasi linfatica causata da Brugia malayie nel cane la dirofilariosi causata da Dirofilaria immitis

Non solo la koreicus, però, ha scelto Asti per proliferare. Durante gli stessi controlli è stata rinvenuta anche la presenza di “aedes japonicus”, specie presente in Piemonte solo nella zone del Lago Maggiore, probabilmente introdotta dal vicino Canton Ticino a partire dal 2019.

Aedes japonicus

«Si tratta di una notizia rilevante dal punto di vista scientifico – spiegano all’Ipla – che dimostra come queste specie di zanzara, di origine esotica, stiano espandendo il loro areale di diffusione anche verso le regioni del sud Europa. Analogamente alla zanzara tigre le due specie rinvenute possono essere vettori di alcune patologie, hanno la peculiarità di svilupparsi anche a basse temperature e iniziare il proprio ciclo di crescita anticipatamente».

Maggiori dettagli su questi rinvenimenti saranno diffusi in una conferenza stampa indetta per domattina mentre i tecnici Ipla stanno approfondendo con ulteriori sopralluoghi l’estensione della diffusione e le possibili vie di introduzione delle due specie.

 

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