Dall’AstiSport ai “grigi”, per poi scrivere tante pagine di calcio con diverse casacche. Quelle dell’Alessandria e dell’Asti come una seconda pelle, una sorta di doppio “Sliding Doors” che l’ha portato a lasciare e ritrovare i club nel corso della carriera. Ripercorrendo il cammino sportivo di Giuseppe Picone, osservandolo sul terreno del “Censin Bosia” nel successo all’esordio in Eccellenza del suo ASD Asti contro il Cornelianoroero, si mescolano emozioni contrastanti. La sensazione che avrebbe meritato una carriera professionistica più longeva e la gioia di poter ammirare la sua potenza straripante in un torneo che dà la sensazione a tratti di poter dominare. All’orizzonte il traguardo Serie D, obiettivo prefissato dal sodalizio presieduto da Tony Isoldi da condividere con altri club blasonati, come Canelli SDS e Pro Dronero.
Beppe, un bell’inizio per voi…
«Una vittoria che ci voleva ma soprattutto una grande emozione, quella di ritornare all’attività agonistica. Purtroppo mancavano gli spettatori in tribuna, mi sono però goduto ogni momento. Lo spogliatoio, l’indossare i parastinchi, la lotta per la vittoria».
Una vittoria arrivata nel finale che ha palesato la vostra ottima condizione fisica…
«Abbiamo disputato un grande secondo tempo contro il Corneliano. Dopo sei mesi non era facile tornare in campo ma siamo stati bravi a interpretare la gara. In questo senso è stato importante il lavoro individuale fatto da ognuno di noi durante lo stop, che ci ha permesso di creare molto nel secondo tempo e ottenere un’affermazione meritata».
Intervista completa nell’edizione cartacea di martedì 20 aprile e disponibile anche nell’edizione online