«Nel 2013 il Consiglio Europeo del Volontariato, ha istituito un prestigioso riconoscimento per la città capitale europea per il volontariato – ha esordito l’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Mariangela Cotto, venerdì scorso nel cortile di Palazzo Ottolenghi – e Asti sarà candidata a questo premio per l’anno 2023».
Una ufficializzazione della candidatura che è diventata anche l’occasione per la presentazione del logo dell’iniziativa.
Oltre a Mariangela Cotto, numerose le personalità intervenute, ma sempre nel pieno rispetto delle regole antiCovid: il sindaco Maurizio Rasero, l’onorevole astigiano Andrea Giaccone, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, gli assessori della Regione, Fabio Carosso e Marco Gabusi, il presidente del CSV Piero Baldovino, la direttrice della Biblioteca Donatella Gnetti, il direttore sanitario Asl AT Mauro Occhi, il presidente Fondazione CrAsti e Astiss, Mario Sacco e Isabelle Dehe, testimonial della campagna per la diffusione del volontariato mentre, seduti tra il pubblico, oltre a rappresentanti del terzo settore anche Ljuba Grandinetti dell’assessorato Politiche Sociali, Carlo Picchio, direttore del Centro Servizi, gli assessori Elisa Pietragalla e Stefania Morra e Caterina e Giorgio Calabrese dell’associazione Il dono del volo.
Ancora un mese di tempo per integrare la candidatura
Una presentazione che è stata motivo di speranza: «Il bando scadrà il prossimo 7 giugno – ha continuato Cotto – abbiamo quindi ancora un mese di tempo per integrare, perfezionare e accogliere suggerimenti». Asti ha deciso di partecipare con una delibera approvata all’unanimità «perché – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali – in questo ultimo anno abbiamo capito che se ci mettiamo insieme siamo in grado di dare le giuste risposte alle esigenze dei cittadini».
Sarà sicuramente una sfida difficile, come l’ha definita Maurizio Rasero, per conquistare un titolo che ha già premiato città come Barcellona, Lisbona, Londra, Padova o, attualmente, Berlino, «ma comunque, anche solo partecipare, è un importante momento di crescita per tutto il volontariato astigiano, per allargare i confini e diffondere le nuove prassi», ha ricordato Mariangela Cotto.
A sottolineare la grande propensione della nostra città per questa attività (oltre settanta associazioni) è stato presentato il logo che, in bianco e rosso, racchiude i simboli principali di Asti: un cuore, due mani, le torri, San Secondo, il Palio e il vino, una città che nell’ultimo periodo ha aumentato le iniziative benefiche: Spesa a domicilio, Dona la spesa, Volontariato in vetrina, Dona bici, La città del sollievo, solo per nominarne qualcuno e che adesso sta cercando di coinvolgere i giovani grazie al progetto “Il volontariato chiama. Rispondi?”
«La candidatura a Capitale del Volontariato 2023, è passata attraverso un questionario, – hanno spiegato Carlo Picchio e Ljuba Grandinetti – circa venti domande per descrivere i progetti e i programmi in modo molto sintetico e con cui abbiamo creato una sorta di mappatura dei progetti». Valore aggiunto la prima campagna di sensibilizzazione, a livello nazionale, per avvicinare gli stranieri a questo mondo e dare loro un’opportunità di impegno civico e la creazione, ad Asti, del primo centro culturale albanese in Europa. «Il volontariato ci rende vivi e vivaci» ha commentato Paolo Lanfranco; «bisogna fare rete» ha detto invece Piero Baldovino, ricordando anche la pubblicazione dell’Atlante delle Associazioni di Volontariato 2021.
Poi, rivolgendosi ai tanti volontari presenti, ha concluso: «senza il vostro contributo, la candidatura a Capitale Europea del Volontariato 2023, non sarebbe mai sbocciata». Asti ha tutte le carte in regola per sperare nell’ambito ricoscimento e il mondo del volontariato si impegnerà affinché questo obiettivo venga davvero raggiunto.
[foto Ago]