In meno di un mese la dilagante esasperazione mista a rabbia e voglia di protesta a causa degli ingentissimi danni provocati dall’invasione di cinghiali soprattutto ai seminativi, si è coagulata nella creazione di un comitato spontaneo che raduna agricoltori e cittadini delle province di Torino, Cuneo, Alessandria e ovviamente Asti, dove è nato.
Si chiama Coaarp (Comitato Amici degli Ambienti Rurali Piemontesi) e in pochi giorni ha messo in cantiere due importantissime iniziative per portare all’attenzione delle comunità non solo i danni che stanno mettendo in ginocchio i redditi di quest’anno delle aziende agricole, ma anche i forti rischi che corre tutta la popolazione a seguito della proliferazione dei selvatici.
Dopo essersi contati e aver verificato che rappresentano una importante “massa critica” con le loro centinaia di adesioni, hanno avviato la prima iniziativa: una raccolta di firme per chiedere che vengano presi provvedimenti efficaci ed urgenti per contenere la presenza dei cinghiali sul territorio.
Sono stati individuati numerosi referenti per ogni territorio interessato dalle razzie in campo degli ungulati i quali, in questi giorni, stanno attivando la raccolta di firme fra tutti i cittadini.
La seconda iniziativa è cronaca recentissima, legata al passaggio del Giro d’Italia domenica e ieri in Piemonte. In poche ore sono stati organizzati flash mob con i trattori e gli striscioni per ricercare visibilità all’appello e alla propria preoccupazione.
Fra Chieri e Castelnuovo Don Bosco, in un grande campo, decine di trattori con i rimorchi agricoli si sono sistemati per creare una enorme scritta “Emergenza cinghiali” visibile solo dall’alto. E lungo il percorso, anche in territorio astigiano, sono stati tantissimi gli striscioni e i lenzuoli sui campi per chiedere il rispetto del lavoro agricolo e soluzioni per difenderlo.
Un po’ di delusione è serpeggiata quando gli agricoltori hanno notato che nelle dirette Rai del Giro la loro protesta non ha trovato posto, ma è stata comunque una grande occasione di visibilità.
Ma quello dei cinghiali non è solo un problema “agricolo”.
La presenza così massiccia degli ungulati sta diventando anche un danno agli ecosistemi stessi, visto che distruggendo prati e sottoboschi provoca squilibri alla piccola fauna e avifauna nidificante a terra con un duro colpo alla biodiversità. Senza contare che, in terra di tartufi quale è l’Astigiano, la sua presenza compromette anche la produttività delle tartufaie.
Altro aspetto importante che tocca tutti è quello della sicurezza stradale perchè ormai sono tantissimi gli incidenti stradali provocati dagli attraversamenti dei cinghiali. Anche in arterie principali come le autostrade.
Sempre la proliferazione dei cinghiali pone dei rischi sanitari. Il Coaarp ricorda che la vicinanza ai confini italiani di una patologia nota come peste suina africana dovrebbe imporre maggiore severità nei controlli sui cinghiali in quanto si tratta di una specie bersaglio.