Carla Campini è nata, vissuta e morta in tempo di guerra: aveva solo 4 anni e non ha vissuto altra situazione che non fosse quella di una nazione in conflitto, prima sui fronti esterni e poi dentro i suoi confini. Una vittima innocente caduta durante un agguato che si tenne a Rocca d’Arazzo cui scaturì una sparatoria fra fascisti e partigiani.
Lei, inconsapevole bimba in braccio alla madre nel cinema del paese, in quel pomeriggio del gennaio del 1945 è stata raggiunta da una mitragliata che la uccise sul colpo. Nella stessa sparatoria venne colpito un altro bambino, di appena due anni più grande di Carla, Nino Novo che per sua fortuna sopravvisse e ricordò quel pomeriggio fino alla sua morte sopravvenuta qualche anno fa. E lo stesso papà di Carla, Giuseppe, rischiò di perdere la vita perchè lo scontro si spostò dal cinema alle vie del paese. L’uomo, che si trovava in strada e ancora non sapeva di aver appena perso la sua bambina, fu suo malgrado coinvolto negli spari che lo sfiorarono.
Una pagina tristissima della storia di Rocca che, come ha sottolienato il sindaco Marco Maggiora all’inaugurazione oggi della piazzetta a lei intitolata, ha vissuto la guerra civile da vicino, senza sconti.
La targa è stata scoperta alla presenza delle autorità ma soprattutto di una buona fetta di popolazione: i più anziani se la ricordano quella bimbetta e ricordano che la casa in cui viveva con la sua famiglia si affaccia proprio sulla piazzetta che da ieri porta il suo nome.
Fra i presenti alla cerimonia anche i suoi fratelli Carlo e Dino e il nipote Luca: a loro è stato consegnato il tricolore che ha svelato la targa.
«Abbiamo il dovere di non far perdere la memoria di vittime innocenti come Carla – ha detto il sindaco Maggiora – Anche con questo gesto vogliamo essere generatori di pace».
L’idea di intitolare la piazzetta a Carla non è recente. Come ha ricordato Vanni Cornero, giornalista rocchese appassionato di storia locale, già 25 anni fa grazie ad una raccolta di firme promossa dalle sorelle Pina e Delfina Abate, era partito l’iter per arrivare a questo obiettivo con la giunta guidata dall’allora sindaco Leonardo Poggio ma per varie vicende burocratiche non era andato in porto. Da domenica, invece, quel progetto è realtà.
(photogallery Guru e Guido Poggio)